Secondo le indagini condotte dall’Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali, alla data del 22 giugno in Italia la variante indiana (delta) era presente in 16 regioni al 22,7%.

La variante inglese (alfa) resta la prevalente con una percentuale del 57,8% mentre quella brasiliana si presentava all’11,8%.

“La crescita della variante Delta è un dato atteso che deve essere monitorato con grande attenzione. In questa fase è fondamentale il tracciamento dei casi e il completamento del ciclo vaccinale”, ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità.