“Nel 2021 si muore ancora di appendicite, nonostante alcune strutture, come il Policlinico di Bari, dovrebbero essere all’avanguardia. Servirebbe più rispetto e più attenzione”.

Con la voce strozzata dal dolore, il figlio di Gabriele Sarti, l’85enne scomparso a causa di un’appendicite tre giorni dopo essersi recato al Policlinico ed essere stato mandato a casa, grida vendetta.

“Per amore nei suoi confronti, ho messo da parte la tristezza derivante dalla sua perdita e mi sono fatto forza per avere giustizia – racconta -. Chi ha sbagliato, deve pagare”.

“Gli anziani non rappresentano delle rotture di scatole, a volte si pensa che vadano al Pronto Soccorso per capriccio – spiega -. Dopo i primi dolori accusati da papà all’addome, ci siamo rivolti alla Guardia Medica che ha prescritto solo un antidolorifico. La situazione però poi è precipitata, anche per il medico curante, che lo ha visitato, si trattava solo di stitichezza”.

“Il dolore all’addome non passava, così siamo andati al Pronto Soccorso – continua -.  Papà ha voluto a tutti i costi essere portato al Policlinico di Bari, è entrato di pomeriggio e me lo hanno restituito alle 2 di notte con una prescrizione di granuli per ammorbidire le feci e l’eventualità di un clistere. Il medico che lo ha visitato ha detto che in pochi giorni sarebbe tornato tutto alla normalità”.

“A papà non è stata fatta nemmeno una tac, un esame importante che può evidenziare qualunque situazione critica, tra cui l’appendicite – afferma -. Il medico che è subentrato al cambio turno, non l’ha ritenuta necessaria. A distanza di due giorni, con il persistere dei dolori, lo abbiamo riportato al Pronto Soccorso, questa volta hanno optato per la tac dopo 4 ore dal nostro arrivo. Papà non lo abbiamo visto più, perché lo hanno portato subito in sala operatoria, dopo che la tac ha evidenziato una perforazione intestinale. L’intervento è riuscito, ma non si è più risvegliato”.

“L’autopsia è stata già eseguita, abbiamo denunciato tutto alla magistratura e ora attendiamo che sia fatta giustizia – conclude. Io ci confido, da cittadino italiano, ma voglio solo che la figura di papà venga utilizzata per tutti gli anziani di Bari”.