“Da quando è scoppiata la pandemia noi abbiamo sempre tutelato i nostri genitori, la mia mamma ha 86 anni e mezzo ma vive in un altro comune rispetto al mio. Non è autosufficiente, non potrei mai lasciarla sola, figuriamoci a Natale. Non sono così stupida da metterla in pericolo, spero che il Governo confermi il dietrofront e consenta gli spostamenti tra Comuni”.

Inizia così il racconto di Francesca. La sua abitazione, nel comune di Triggiano, dista solo 13 chilometri da via Dante, dove abita la sua mamma. Sono tante le famiglie che, fino a poche ore fa, hanno rischiato di dividersi a Natale e Capodanno.

Il Governo sembra intenzionato seriamente a fare marcia indietro, consentendo gli spostamenti tra Comuni a Natale, come confermato dallo stesso Conte che però ha scaricato la responsabilità al Parlamento.

“Io sono per le regole, sono la prima ad imporre il divieto di uscire a mio figlio di 15 anni – continua -. C’è chi ha pensato di andare via il 24, restare a dormire dai genitori e rientrare il 27 a casa per festeggiare il Natale e divertirsi tutti assieme. Allora non capisco perché io dovrei penalizzare mia madre che ha davvero necessità”.

“Voglio avere la certezza di muovermi anche per una sola ora e aiutarla – conclude -. Non c’è nulla da festeggiare quest’anno. Qualora dovesse non essere approvato questo passo indietro, qualcuno dovrà garantire assistenza a mia madre che è da sola. Perché, se mai dovesse succederle qualcosa, io non mi assumo la responsabilità. Sarà solo colpa del Governo”.