Tanto tuonò che piovve. Il contestato divieto di spostamento tra Comuni il giorno di Natale è ormai certo sarà cancellato, in che termini però è ancora tutto da definire. Il timore niente affatto immotivato è che si trasformi in un “tana libera tutti”, mandando all’aria i progressi fatti fino a questo punto nel contenimento dei contagi, esattamente come successo durante l’estate, in cui si sono gettate la basi per la seconda ondata attualmente in corso.

Il Dpcm in vigore ha istituito il divieto di spostamento tra Comuni a Natale, Santo Stefano e il 1° dell’anno, con la possibilità di rientrare al proprio domicilio se ci è mossi prima; la richiesta avanzata dall’Unione delle Provincie, e non solo, è la libertà di muoversi almeno nell’ambito della propria provincia. Dovesse passare, resterebbe in vigore il divieto di spostamento tra Regioni, anche fra quelle che si trovano in fascia gialla. Allo studio, ma poco fattibile per la difficoltà di eseguire i controlli, la possibilità di eliminare il divieto per i Comuni fino a 5mila abitanti.

In ogni caso, per lunedì 14 è stata convocata dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, la conferenza dei capigruppo per portare in aula il giorno 16 la mozione presentata del centrodestra per abolire la norma contesta. Tra divisioni nell’esecutivo, pressioni di opposizione, sindaci e diversi governatori, il premier Conte si è deciso a revocare il divieto. In Parlamento sarà quindi presentato un provvedimento di modifica al decreto già in discussione che regola gli spostamenti fino al 15 gennaio 2021.