Una richiesta disperata d’aiuto al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, al direttore generale dell’ASL Bari Antonio Sanguedolce e ai sindaci di Santeramo, Altamura e Gravina per potenziare la medicina territoriale da parte di 20 infermieri dell’area murgiana, impegnati in prima linea nell’emergenza sanitaria che sta mettendo in ginocchio la Puglia e l’Italia intera.

“Noi infermieri di area critica e dei presidi ospedalieri operanti nell’ASL Bari, abbiamo analizzato le difficoltà che investono le cittadinanze di Santeramo in Colle, Altamura e Gravina in Puglia – spiegano -. Ci troviamo a soccorrere frequentemente pazienti covid accertati e sospetti, molto spesso senza supporto medico (ambulanze solo con infermiere) a causa di carenza di personale, che necessitano delle prime cure o di ricoveri nei pronto soccorso”.

“La stragrande maggioranza dei suddetti pazienti, ricorre alla chiamata del 118, per mancanza di assistenza medica diretta e scarse informazioni da parte del sistema territoriale – continuano -. Nello specifico i cittadini denunciano le lungaggini burocratiche e tempi di attesa biblici, nel ricevere assistenza di base da parte delle ASL di competenza”.

“Chiediamo a gran voce che venga rafforzata la medicina territoriale con l’operatività completa dei medici di base, il triage telefonico non può sostituire l’osservazione diretta del malato, e l’incremento delle unità USCA, attualmente 1 per 50.000 abitanti, per le visite domiciliari dei pazienti covid accertati e sospetti – concludono -. Chiediamo anche il ripristino del personale medico nelle postazioni 118 dove figurano ad oggi posti carenti. Questo eviterebbe inutili accessi nei pronto soccorso e conseguente intasamento dei centri regionali covid considerato che, la diagnosi precoce ed il tempestivo approccio terapeutico, soprattutto nei pazienti più anziani, può determinarne la prognosi”.

“È pietoso quello che accade, non ci fermeremo se non avremo risposte”, promette uno dei 20 infermieri che ha firmato la richiesta d’aiuto.