Guanti e mascherina nella tasca interna del giubbotto, o almeno così dice senza però mostrarli alla telecamera, va in giro tranquillamente come se niente fosse: “Non posso stare a casa, mi manca l’aria” si giustifica l’anziano incontrato casualmente per strada.

“Vado sempre facendo qualcosa – spiega – non è la passeggiata. Vado a prendere le sigarette, la spesa, le cose…” annaspa, in cerca di un valido motivo. La teoria del complotto, però, è subito dietro l’angolo: “Non ci ho mai creduto, dal primo momento. Per me questa è una presa per il culo”.

Non ha l’aria di chi inonda i social network con invettive contro il 5G, le scie chimiche, il virus nato in laboratorio per vendere il vaccino, magari prodotto in qualche azienda cinese che fa capo a Bill Gates, probabilmente è solo scetticismo il suo, in ogni caso sa che dovrebbe stare a casa e come lui tutti quelli che non hanno reali necessità di uscire. L’emergenza non è ancora finita.