La mancanza di mascherine non è un problema da prendere sotto gamba, soprattutto se ad esserne sprovvisti sono proprio i medici di base, coloro i quali ogni giorno sono a contatto con decine di pazienti. Non avere i dispositivi di protezione non mette solo a rischio i medici, ma anche le famiglie da cui tornano quando il turno di lavoro è finito.

Sono tante le denunce in merito a questo, ma una in particolare ci ha colpito. A scrivere su Instagram è Angela una studentessa di medicina che, rivolgendosi al governatore Emiliano, racconta la quotidianità di un padre medico che rischia ogni giorno di essere contagiato.

“Gentile Presidente, sono sicura che in questo momento Lei stia lavorando costantemente per affrontare l’emergenza che stiamo vivendo; sono sicura che, anche oggi, si collegherà sui social per rassicurarci del fatto che siamo pronti per combattere il picco che sta per incombere; sono ancora più sicura che, se dovesse trovarsi per strada, Lei sarà il primo a rispettare le norme di sicurezza e, prima fra tutte, la mascherina. Ed io, adesso, è proprio della mascherina che Le voglio parlare”.

“Lei lo sa che mentre calciatori, volti dello spettacolo ed esponenti della politica ne sono sempre muniti, i medici di base come mio padre ne sono quotidianamente sprovvisti? Parliamo di coloro che stanno visitando sulle soglie degli ambulatori, di coloro che ogni ogni giorno sono i primi ad essere coinvolti nella pandemia e sono gli unici che ci possono difendere. E il paradosso qual è? Che quando arriva sera papà torna a casa dove siamo io, mia sorella e mia madre e a quel punto non si parla più della sicurezza di una sola persona ma di quattro”.

“La mascherina certificata FFP2/FFP3 ad oggi è un lusso quasi inarrivabile, possiamo sperare in una mascherina chirurgica, forse, ma alla fine finiscono anche quelle e mia madre ogni giorno è costretta a recarsi al supermercato per vedere se la carta forno sia stata rifornita”.

“E poi cosa succede? Torniamo a casa, accendiamo il televisore e sentiamo dire: ‘Mascherine in arrivo per tutto il personale sanitario, ecc…,’. Da un mese sentiamo ripetere queste filastrocche e, alla fine, dove sono le mascherine? Vogliamo credere che vengano da un universo parallelo? Almeno siate obbiettivi e dite la verità”.

“Come ho letto stamattina in un articolo, non saranno i calciatori a farvi uscire da questo tunnel e per tanto reputo che mio padre abbia altrettanto il diritto di uscire di casa con una mascherina. lo sono una studentessa di medicina, è questo l’insegnamento che date a me e a tutti i ragazzi che come me un giorno sperano di poter lavorare in corsia? Prima di promettere #ANDRÀTUTTOBENE consentite a chi in questa battaglia ne è coinvolto per primo di potersi difendere. Angela, figlia di un medico in trincea”