“Riteniamo che tale cifra non solo poteva essere utilizzata per quest’emergenza in aiuto alle strutture ospedaliere, agli esercenti o artigiani in grosse difficoltà, ma che consideriamo essere un indennizzo, in quanto i Lavoratori verranno premiati per essersi esposti a rischio di contagio”. A parlare è Costantino Ferulli, coordinatore nazionale Usb Difesa. Ma che sta succedendo, e a quale cifra si riferisce?

È presto detto. “USB Difesa – si legge in un comunicato diffuso dal sindacato – si sta adoperando incessantemente con tutti gli strumenti a disposizione per informare i Lavoratori del Rischio epidemiologico a cui sono assoggettati nei loro luoghi di lavoro. Abbiamo invitato gli stessi, a porre un’istanza in cui si dichiara la propria disponibilità al ricorso del lavoro agile (Smart working), al fine di limitare la propria presenza in servizio. Allo stesso tempo, i delegati Territoriali e la struttura Nazionale si stanno adoperando con lettere inoltrate a mezzo Pec, nelle quali si chiede ai datori di lavoro la predisposizione del Documento di Valutazione Rischi, aggiornandolo periodicamente ed integrandolo con le misure di prevenzione varate dal Governo e Funzione Pubblica, predisponendo come strumento di prevenzione, il ricorso al lavoro agile”.

“In considerazione delle difficoltà oggettive sulla predisposizione del DVR riguardanti il rischio biologico, dove la distanza di un metro sarebbe stata impossibile da mettere in atto, USB Nazionale, preso atto di tali difficoltà dei Comandanti e Direttori degli Enti, rimasti in attesa di apposta circolare esplicativa da parte del Direttore Generale di Persociv, mai pubblicata sul sito ufficiale e non pervenuta ai vari Enti, USB è stata costretta a chiedere la rimozione del suo incarico con apposita richiesta inoltrata all’attenzione del Segretario alla Difesa, On. Tofalo Angelo” prosegue il comunicato.

“Contestualmente ha richiesto allo Stesso Sottosegretario e Ministro, nonché a tutti i Vertici Militari, la chiusura degli Enti ai fini precauzionali, fatta eccezione per i servizi pubblici essenziali. Purtroppo – sottolinea l’Usb – nonostante tali richieste, si è registrato probabilmente a causa dell’esiguo tempo e degli aspetti burocratici correlati alla predisposizione di moduli organizzativi dell’Istituto del lavoro agile, solo un parziale riscontro, in quanto solo a partire dal 16 marzo, quasi la totalità dei Dipendenti Civili della Difesa sono stati collocati in lavoro agile.

“Il Governo, a nostro avviso, al fine di fronteggiare tale disagio e rischio di esposizione dei Lavoratori, ha deciso nell’ultimo Decreto, quale forma di incentivo proporzionato ai giorni di effettiva presenza fisica al lavoro, limitatamente al mese di Marzo, la corresponsione di un importo massimo di 100 Euro. La cifra stanziata per tale indennizzo, è un’offesa per i Lavoratori, in ossequio ai dettami relativi alla Tutela del Diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione. USB, pertanto, restituirà la propria quota parte con elenco nominativi a cui decurtare l’importo”.

“Nonostante i nostri esigui stipendi siano tra i più bassi in assoluto – conclude la nota del sindacato – non accetteremo mai tali indennità che devono essere destinate solo per scopi sociali. Le vere indennità che ci spettano e che chiediamo da anni, sono quelle da compensare nel rispetto del principio “a Parità di Lavoro, Parità di Salario” tra i Ministeri”.