Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato l’assurda vicenda di un anziano paziente, accompagnato da un’associazione ad effettuare la dialisi, e rimasto bloccato nella struttura di Bitonto per un’ora e mezza,  dopo aver effettuato la terapia, perché il cancello non si è aperto fino all’arrivo della Polizia, chiamata dagli accompagnatori dell’associazione.

L’articolo ha sollevato un polverone e soprattutto ha fatto emergere quello che succede da un po’ di tempo a questa parte, ovvero l’apertura del cancello d’ingresso all’interno del centro sanitario praticamente solo alle ambulanze di determinate associazioni. Sulla vicenda abbiamo voluto sentire Michele Amati, Segretario Regionale Comitato Puglia dell’Aned, l’Associazione Nazionale Emodializzati.

“Dinnanzi a ciò che è successo a Bitonto sono rimasto allibito. Ho parlato direttamente con il primario dell’ospedale, la dottoressa D’Elia, e mi ha spiegato che in quella sede non c’entra niente il problema trasporti, ma è un questione esclusiva tra direzione sanitaria e le uscite dei pazienti in dialisi. In parole povere, si dovevano organizzare tra loro sull’orario”.

Aned farà qualcosa su quanto successo a Bitonto?
“Siamo sempre vigili su tutto e ci preoccupiamo che le ambulanze abbiano le giuste autorizzazioni, che il trasporto sia fatto secondo le norme stabilite dalla regione. Non possiamo però entrare nel merito dei contratti privati, su questo, come dice la legge 9.91, deve intervenire la Asl, e non l’Aned, è la Asl che ha potere su questi accordi. Siamo vicini ai problemi dei dializzati, ma sarebbe utile che la denuncia scritta partisse dai pazienti stessi, siamo una onlus che può solo interloquire con le autorità competenti. Là dove ci sono delle condizioni interne, noi dell’Aned non possiamo entrare nel merito”.

A che punto siamo con la regolamentazione di questi trasporti?
“Sto lavorando insieme al dottor Campobasso, della regione Puglia, proprio per stilare le linee guida per i trasporti. Stiamo cercando di scrivere un regolamento nuovo, però dobbiamo avere un briefing tra la Regione e i direttori generali. Se questo non avviene, la situazione non può cambiare”.

Cosa si può fare per il trasporto eseguito da persone non autorizzate?
“Tutto ciò che viene dichiarato al distretto, essendo in consuntivo, è difficile da controllare. Non possiamo fare i Carabinieri su ogni trasporto, se invece un malato mette per iscritto una denuncia nella quale specifica che ci sono dei problemi, allora possiamo intervenire. Senza una denuncia scritta no, saremmo accusati di dire cose false. La Regione Puglia ha una convenzione con la Guardia di Finanza dedicata al controllo sul modo di trasportare i pazienti, se le ambulanze non sono a posto, è li che la Guardia di Finanza deve intervenire”.