La notizia circola ormai da qualche tempo: duecento immigrati saranno ospitati in una struttura in fase di ristrutturazione al Libertà. La gente del quartiere è seriamente preoccupata, anche perché al netto dei masterplan e delle “annunciazioni”, non si è fatto molto finora per rendere pacifica la convivenza.

In molti già lo chiamano ghetto. L’assessore al Welfare, invece, parla di fake news. Eppure gli stessi operai avrebbero detto a commercianti e residenti la destinazione ultima dell’immobile. Venerdì scorso, seppure la notizia è arrivata solo oggi, i consiglieri comunali del PD, Giuseppe Corcelli e Francesco Parisi, hanno presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale. Tra i firmatari anche Nicola De Marzo, consigliere del municipio 1, della lista Decaro per Bari. L’oggetto? Proprio il presunto dormitorio per richiedenti asilo di prossima apertura in via Scannicchio.

IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERROGAZIONE – Negli ultimi giorni, alcuni residenti del quartiere Libertà stanno contattando i sottoscritti, Francesco Parisi e Giuseppe Corcelli (Consiglieri PD I Municipio), in merito alle voci circolanti sulla ristrutturazione in atto di un immobile sito in via Scannicchio (pressi Sottovia Giuseppe Filippo – via Brigata Regina), e alla presunta ridefinizione dello stesso ad uso dormitorio per n. 200 ca. richiedenti asilo politico.

Preso atto della persistenza delle voci che d’altra parte addebitano quanto sta accadendo all’Amministrazione comunale, i sottoscritti – ignari del fatto – hanno provveduto a chiederne conto allo stesso Sindaco Decaro (il cui unico commento, viaWhatsapp, è stato: “Ma chi le dice queste cose?”) e successivamente alla Dott.ssa Bottalico, Assessore al Welfare; quest’ultima ha bollato l’intera storia come “fake news”, diffusa addirittura dalla scorsa estate, sottolineando che lavori del genere richiederebbero licenze, delle quali tuttavia in Comune nessuno saprebbe nulla.

Ciononostante in zona circolano altre notizie; gli operai impegnati nei lavori, interrogati dai residenti e dai commercianti dei dintorni, confermano quanto già si rumoreggiava: starebbero appunto lavorando a un dormitorio per richiedenti asilo, e, a loro dire, del progetto sarebbe anche responsabile (o comunque informato sui fatti) don Francesco Preite, Direttore dell’Oratorio Centro Giovanile Redentore.

È doveroso affermare in prima battuta che come Consiglieri ci professiamo assolutamente a favore dell’accoglienza di extracomunitari e richiedenti asilo – ma altrettanto necessario è richiedere trasparenza e condivisione su questi argomenti. A fronte di un’Amministrazione che per il momento tace o smentisce, pare crescere nel quartiere una tensione palpabile derivata dall’incertezza e dalla noncuranza dimostrata verso un aspetto in particolare: via Scannicchio è una strada buia, estremamente periferica e marginalizzata dal ponte di via Brigata Regina, segnata da binari ferroviari e costellata da palazzine di ex ferrovieri. Giustamente la gente chiede spiegazioni, non comprende cosa accada e teme una situazione il cui profilo va delineandosi senza che vi sia stato a monte un tavolo di programmazione che veda coinvolti i cittadini con le Istituzioni cittadine.

Come Consiglieri chiediamo pertanto un’interrogazione all’Amministrazione per capire cosa ci sia di vero, cosa stia succedendo, in che maniera questi interventi verrebbero incontro ai conclamati annunci di un imminente restyling del quartiere Libertà. E se ci fosse qualcosa di confermato, preghiamo che ci sia la possibilità di parlarne prima che si vada incontro ad una vera e propria rottura sociale. E ribadiamolo: l’accoglienza è un dovere civico – così come la democrazia e la pluralità nelle decisioni.