Essere multato per qualcosa che non si è fatto. Questo è ciò che è accaduto all’ex militare dell’esercito in pensione Vito Zonno, multato da due vigilesse in borghese per avere gettato un sacchetto dell’immondizia fuori dall’orario prestabilito. In realtà, secondo il racconto del militare, le vigilesse hanno scambiato il borsone della palestra, tra l’altro mai finito nel cassonetto, per il sacco dell’immondizia.

Incredulo e costernato da quanto gli è accaduto, ha deciso di scrivere una lettera al Comandante della Polizia Municipale di Bari, che qui riportiamo.

LA LETTERA – Egregio Comandante, buongiorno. Sono Vito Zonno, sottufficiale dell’Esercito in pensione, ritornato a Bari lo scorso anno dopo quasi 40 anni trascorsi a Roma in servizio presso il Ministero della Difesa. Le scrivo la presente lettera per metterla al corrente dell’episodio del quale sono stato protagonista la mattina del 20 agosto scorso.

Ero dì fronte all’ingresso della struttura di Villa Camilla, a Poggiofranco, in attesa dell’apertura (ore 09.00). Mi sono reso conto che il vetro anteriore della mia autovettura era molto sporco, per cui ho preso una salvietta umidificata ed ho pulito il vetro. Fatto questo ho chiuso la mia autovettura e, invece di gettare per terra la salvietta (come forse avrebbe fatto la maggior parte della gente, a giudicare da quello che vedo in giro) ho cercato un cassonetto nelle vicinanze. L’ho intravisto, mi sono avvicinato e non riuscendo a sollevare il coperchio con la sola spinta del piede, ho usato le mani continuando a tenere nella mano sinistra un borsone nero nel quale ho tutto il necessario per la piscina.

Gettata la salvietta, ho attraversato la strada per recarmi in piscina e contemporaneamente sono stato avvicinato da una piccola autovettura di colore rosso con a bordo due signore. Ho pensato che volessero qualche indicazione, invece mostrandomi il tesserino mi hanno detto che erano della polizia municipale. Le ho salutate e loro mi hanno detto immediatamente: LEI HA BUTTATO UN GROSSO SACCO NERO DENTRO IL CASSONETTO DELLA INDIFFERENZIATA.

lo sono rimasto senza parole, ho cercato in tutti i modi di fargli capire che si stavano sbagliando, che forse avevano visto il borsone e Io hanno scambiato per un sacco della spazzatura, gli ho anche detto se potevamo andare insieme al cassonetto e gli avrei fatto vedere quello che avevo appena gettato e loro mi hanno risposto NON CI COMPETE, ribadendo che in due mi avevano appena visto gettare il sacco nel cassonetto.

Mi hanno chiesto un documento ed io, sempre più basito per quello che mi stava accadendo, gli ho dato il mio documento dove c’è scritto che sono un militare in pensione. Me l’hanno restituito dicendo che volevano o la patente o la carta di identità. Mentre io continuavo ad affermare che si stavano sbagliando, che avevo gettato soltanto una carta nel cassonetto, mi hanno risposto che intanto mi facevano il verbale da 50 euro e che potevo fare ricorso. 

Entrando in piscina molto alterato, ho raccontato ad un dipendente quello che mi era appena accaduto e lui mi ha detto di aver visto tutta la scena, da quando ho pulito il vetro della macchina, quando ho gettato la salvietta nel cassonetto e quando sono stato avvicinato dalla macchina rossa, ma non è intervenuto perché ha pensato che stessi parlando con due amiche, mi ha detto che se ci fosse bisogno lui è disposto a confermare quello che ho appena raccontato. Inoltre, tutte le persone a cui sto raccontando l’accaduto, mi stanno dicendo che ho sbagliato, che avrei dovuto chiamare immediatamente i Carabinieri.

Egregio Comandante, io pagherò la multa da 50 euro, ma Le ripeto che io sto subendo un torto, è una gravissima ingiustizia, perché sono stato accusato di una cosa che non ho commesso e le due vigilesse, con un eccesso di zelo, non mi hanno neanche dato la possibilità di difendermi e di dimostrare che si stavano sbagliando. Se Lei vorrà, io sono anche disponibile a presentarmi da Lei e ripeterLe a voce quello che Le ho appena raccontato, posso portare con me anche la persona che ha assistito a tutta la scena, ma, ripeto, pur pagando la multa non accetto di essere accusato di qualcosa che non ho commesso. Se io avessi gettato la carta per terra avrei passato una domenica tranquilla, per aver voluto fare la persona civile (quale io mi ritengo, visto che tra l’altro ho indossato una divisa per tanti anni) mi sono ritrovato in questa situazione. Tra l’altro, abito in via Dante, dove, purtroppo, intorno ai cassonetti ci si trova di tutto, e se io avessi voluto gettare UN GROSSO SACCO NERO, non me lo sarei portato in macchina fino a Poggiofranco, l’avrei gettato sotto casa.

Ed infine, ho letto che nel mese di agosto, grazie alle telecamere, sono state fatte molte multe per questo motivo. Perciò vi chiedo, se per caso ci sono telecamere nella zona del cassonetto, di visionare i filmati, così vi renderete conto di chi sta dicendo la verità e chi invece si sta sbagliando. lo non so se le faranno mai leggere questa lettera e non penso che mi verranno restituiti i 50 euro, ma ancora una volta voglio avere fiducia nelle pubbliche istituzioni ed in chi indossa una divisa.
Distinti saluti.
Vito Zonno