L’edicola votiva dei Tre santi di Barivecchia, prezioso dipinto che fino a qualche mese fa era a disposizione dei fedeli sul portone di una casa privata del borgo antico, è stato sottratto alla comunità e consegnato al museo civico. Per poterlo ammirare, dunque, i cittadini dovrebbero pagare un biglietto d’ingresso di 2,50 euro.

Il trasloco è avvenuto dopo il restauro del quadro e durante la cerimonia d’inaugurazione una nutrita rappresentanza di baresi ha urlato le proprie ragioni nelle orecchie dell’assessore alle Culture del Comune di Bari, Silvio Maselli. Alla protesta si è unita anche la consigliera Irma Melini (Scelgo Bari).

“L’assessore Maselli inaugura l’edicola votiva dei tre Santi nel museo Civico senza avvisare i legittimi proprietari del palazzo sul quale fu realizzato il dipinto nel 1700 e senza ricollocarla nel vicolo San Sabino – dice Melini -. È una vergogna. Le edicole, circa 170 a Barivecchia, appartengono ai palazzi del borgo antico sui quali sono state realizzate. Vogliamo sia fatta chiarezza e riportata l’opera dov’era sistemata”.

La consigliera si è recata al museo civico con Nicola Cortone, che quell’opera l’ha descritta in un libro (Michele Montrone e la pittura devota dell’Ottocento. Catalogo delle opere). “Un’edicola strappata dalla strada e dalla devozione popolare – spiega lo scrittore -, per essere ricollocata in un contesto completamente estraneo alla tradizione religiosa barese”.

Maselli, dopo la levata di scudi da parte di tutta quanta la comunità barivecchiana, pare abbia capito l’errore di valutazione circa un dipinto che i cittadini vedono come un oggetto di devozione piuttosto che come un’opera d’arte e assicura che presto verrà riportato nuovamente dov’era.