Dopo la realizzazione di una lunghissima pista ciclabile, seppure variamente interrotta qua e là, ad Adelfia si è scatenata la bagarre. Decine e decine di auto giacciono parcheggiate senza multa a qualunque ora del giorno e della notte in palese divieto di sosta, accanto ai cordoli dei diversi spezzoni di pista. Un fenomeno diffuso, nonostante gli agenti della Municipale passino e spassino per le vie della cittadina dell’uva regina, tanto al rione Canneto, quanto a Montrone. Le auto giacciono così tanto in divieto, da rendere particolarmente complicata e persino pericolosa la circolazione stradale.

Questa volta, però, l’eterna lotta tra chi sia più santo tra Vittoriano e Trifone, non c’entra affatto. Le multe sono multe, ma evidentemente la legge della sanzione non è uguale per tutti o in tutte le strade del paese. Sì, perché non si è ben capito se la contravvenzione non venga elevata alla persona o in funzione della zona in cui si è dimenticata la macchina. La schizofrenia della sanzione sì o sanzione no, ha colpito soprattutto un agente della Municipale, particolarmente abile a fiutare i trasgressori lontani dai cordoli della pista, da quell’area che dovrebbe essere proclamata per regio decreto zona anarchica della sosta.

Tra tutte le auto puntate dall’agente di ferro, c’è in particolare una Nissan Micra o forse la sua proprietaria. Bene, l’ultimo episodio avviane qualche tempo dopo essere stata multata perché ostruiva la visuale della segnaletica verticale. Avete capito bene, la Micra non consentiva agli altri automobilisti di vedere il carello del divieto di sosta. L’automobilista si rivolse persino al sindaco per denunciare quell’eresia, ma non ci fu niente da fare. La multa è multa, dicevamo, esattamente come quella elevata alla stessa utilitaria ieri sera, alle 19.55.

La proprietaria giura di non aver spostato l’auto, immortalata nelle foto che vedete. Il vigile dalla mano pesante l’ha sanzionata per essere stata parcheggiata in divieto di sosta. La cosa più simile a questa ipotesi un passo carrabile, tra l’altro il passo carrabile di un garage di proprietà della stessa automobilista, in via notar De Cristofaro, una delle poche strade a doppio senso rimaste ad Adelfia. La stessa strada su cui, al momento in cui è stata fatta la multa, erano parcheggiate anche altre auto.

Per gli agenti fischiare è più che altro un gesto di cortesia e quindi al momento del patatrac la proprietaria dell’auto non era presente. Ha trovato il verbale la mattina seguente, sistemata sul parabrezza. Quarantuno euro e passa la paura, non certo quello dell’agente granitico. Per quanto ci riguarda restiamo a disposizione del Comando della Polizia Municipale di Adelfia. Gli agenti in servizio avranno certamente scattato una fotografia che immortala la Micra parcheggiata in divieto, in modo si possa verificare a quale divieto si riferisca. Così fosse andremmo a stanare l’automobilista, inchiodandola alle proprie responsabilità e chiederemmo formalmente scusa agli agenti ingiustamente accusati di eccesso di zelo. In caso contrario la annulliamo quella contravvenzione che ha tutta l’aria di essere molto più di un divieto di sosta? La legge, come il codice della strada, non ammette ignoranza.