Strane decisioni e presunti privilegi avevamo scritto occupandoci del Gal Fior d’Olivi, che mette insieme enti pubblici e aziende private del territorio compreso tra Bitonto, Terlizzi e Giovinazzo. La replica del Gal al nostro articolo non si è fatta attendere ed è arrivata per bocca di Antonio Saracino, consigliere di amministrazione praticamente dalle prime fasi della nascita del Gruppo di azione locale. Sarebbe potuta essere pubblicata prima, ma il consigliere non era autorizzato a parlare al nostro microfono e quindi abbiamo dovuto sbobinare la nostra ora di conversazione. Non siamo stati certo i primi a voler chiarire alcuni aspetti amministrativi e gestionali, ma per ammissione di qualcuno, siamo stati quelli che hanno posto domande estremamente precise, alle quali Saracino ha risposto in maniera altrettanto puntuale. Il consigliere ci accoglie nella sua libreria bitontina, perché in sede c’è un incontro sui cofidi, potrebbe essere una novità della prossima programmazione. Senza convenevoli siamo arrivati subito al dunque.

L’INTERVISTA
Consigliere, è vero che attualmente il capitale sociale del Gal è sotto i 120mila euro, contrariamente a quanto previsto dalla Regione Puglia?
Il capitale sociale sottoscritto dal gal Fior d’Olivi è di 149.000 euro, nei cinque anni di amministrazione il Gal come tutti i Gal hanno creato delle perdite. È un fatto naturalissimo.

Quindi mi stai dicendo che, essendo un fatto naturalissimo, anche altri Gal sono nelle stesse condizioni?
Ogni Gal si è regolato, molti hanno potuto abbassare il capitale sociale e quindi hanno pagato le perdite con la riduzione del capitale sociale. Per quanto ci riguarda, avendo superato un terzo della perdita del capitale sociale, si è reso necessario chiedere ai soci di creare entrate alternative per superare questo gap del terzo del capitale sociale. La legislazione ci dice che superando un terzo del capitale, il Consiglio dell’amministrazione ha l’obbligo di reintegrare queste perdite.

Quindi le avete reintegrate, però di fatto siete sotto i 149mila euro. Non capisco.
Siamo al 18 gennaio. Il 31 gennaio avremo una bozza di bilancio del 2015 perché la perdita è conclusa al 31 dicembre 2014. Il Gal ha attivato attraverso delle procedure positive, entrate di circa 60mila euro per far sì che questa perdita venisse quasi azzerata.

Col prossimo bialancio?
Il 31 gennaio avremo una bozza di bilancio. Stiamo anticipando molto i tempi. La prossima programmazione potrà avvenire anche a marzo, quindi dobbiamo essere pronti, anche perché abbiamo concluso tutte le attività previste dal PSR. Stiamo portando ancora le carte in Regione per il completamento di tutte le procedure. Intanto abbiamo attivato nostre attività complementari al PSR.

Attività che non erano previste inizialmente?
Negli ultimi due anni abbiamo aumentato di livello due figure del nostro personale proprio perché si attivasse questa procedura positiva.

Come si attiva la procedura positiva, aumentando di livello due addetti?
Al momento delle assunzioni, tutti i Gal potevano assumere personale con le mansioni di responsabile di misura, addetto alla comunicazione, segretario, animatore. Erano queste le figure previste, ma parliamo di sei anni fa. In itinere, ci siamo accorti che le pratiche diventavano meno, perché l’ultimo anno siamo andati sopratutto con le procedure attinenti ai Comuni. Le attività rivolte ai privati, si può dire che gli adempimenti necessari affinché loro usufruissero del beneficio, si sono concluse. Successivamente è stato un fatto di rendicontazione, perché per chiudere le pratiche c’era tempo fino al 31 dicembre scorso. Già due anni fa abbiamo iniziato a ragionare su questo, sulla necessità di cambiare pelle, perché il Gal, il nostro Gal è diventato un’agenzia di sviluppo sul territorio.

Sì, ma non riesco a capire concretamente cosa avete fatto.
Per diventare agenzia di sviluppo sul territorio concretamente chi era stato assunto come responsabile di misura, per potergli fare anche attività sul territorio per introitare dei soldini, è stato aumentato di livello.

È vero che adesso la maggioranza dei soldi del capitale è pubblico e non dei privati come previsto dai regolamento europeo?
N
on abbiamo espulso i soci morosi, non hanno diritto al voto in assemblea, ma non sono stati espulsi. Ma è una questione temporanea.

Di fatto non li avete espulsi, ma in quel momento il capitale diventa a maggioranza dei tre Comuni.
Non potrà mai avvenire questo, perché abbiamo già una sottoscrizione di nuovi soci che vogliono acquisire. Dobbiamo essere attenti a non stare sotto i 120mile euro, a cui facevi riferimento prima. Quindi noi abbiamo delle manifestazioni di interesse di soci disponibili ad entrare per 35mila euro.

E i soci che avevano versato finora i 5 e 10mila euro che fine hanno fatto?
Non stiamo prendendo una decisione in merito perché vogliamo sapere le regole della nuova programmazione. il nostro Gal deve esistere, deve continuare ad esistere perché è uno dei primi Gal, ha dato dei benefici sul territorio incredibili. Ieri pomeriggio l’assessore regionale, sopratutto il nuovo direttore tecnico dell’area, Nardoni, ha detto chiaramente che saranno premiati i Gal che hanno dato beneficio sul territorio. Noi abbiamo dato benefici sul territorio incredibili: 9 agriturismi e 6 fattorie tra didattiche e sociali.

In nessuna di queste sono coinvolte persone che direttamente o indirettamente hanno a che fare con consiglieri o dipendenti del Gal?
Solo in un caso si è verificato che un nostro dipendente si è fidanzato durante il percorso della richiesta di finanziamento con una beneficiaria, che poi ha sposato. Ma riguarda la fase successiva alla richiesta.

C’era in ogni caso un rapporto conclamato? Erano fidanzati?
N
el momento in cui la beneficiaria ha presentato il progetto non erano fidanzati. Si sono conosciuti in quella occasione.

Una storia d’amore memorabile, non crede? Agenzia di sviluppo e matrimoniale allora?
Io sono stato gestore di una discoteca negli anni ’80. Quanti matrimoni ho fatto fare io… Neanche te li immaginiperché era un momento di incontro.

Ma la discoteca la gestisci coi soldi tuoi e ci fai che vuoi, il Gal lo gestisci coi soldi pubblici.
Intendo la discoteca come qualsiasi altro ufficio, come punto d’incontro. Abbiamo delle procedure severe. Nel momento che il consigliere ha degli interessi conclamati, o si astiene o esce dall’aula al monento del voto o non procede. Sono stato attento. Faccio anche l’editore locale. Ti sto per regalare le tre pubblicazioni che ha curato il Gal direttamente. Io non potevo curarle come editore, però ho dato una mano nei contenuti incredibile e gratuita.

Finché è gratuito le fa onore. Una volta che questi hanno coronato la loro storia d’amore il marito non ha messo mano alla pratica?
Uno ha fatto la domanda al Gal per avere il beneficio. La domanda entro i 30 giorni, saranno 60 non ricordo, è stata accettata, dopo di che uno fa l’investimento e ha l’anticipazione. Quell’investimento a cui fai riferimento tu, se ricordo bene,  si è concluso nei due anni. È stato un investimento preciso. il Gal ha potuto controllare quella pratica. Controllare significa prendere le carte, metterle insieme ed è un primo controllo che fa il dipendente del Gal, le mette insieme, si crea una commissione tecnico valutativa e a questa commissione quel dipendente non ha partecipato. Poi che cosa succede? La commissionepassa la pratica al nostro controllore esterno. Il Gal si è in questi anni avvalso a bando pubblico di un controllore esterno, perché tutto ciò che noi abbiamo fatto sono stati bandi pubblici, tranne un incarico fiduciario e ti spiego perché, perché non è stato a caso. C’è sempre una motivazione. La pratica, dicevamo, è stata valutata dal tecnico esterno e quindi il richiedente ha potuto presentare tutte le pratiche all’ente erogatore della conclusione del beneficio, che è AGEA. Agea, a sua volta viene a controllare, proprio perché è stato un procedimento virtuoso quello dei Gal, con ben tre ordini di controllo: interno, esterno e Agea. Agea, infine, prima di farti il saldo, anche di un euro, viene a controllare se la fattura prevede due mobili, quattro sedie ed un televisore, che ci sia effettivamente tutto e che tutto corrisonda a quanto previsto in fattura.

La storia d’amore crea un po’ di confusione, ma credo di aver capito.
Stiamo parlando di un beneficio di 50mila euro. L’investimento è stato maggiore del doppio del beneficio avuto.

Beata lei che poteva farlo…
Il primo ruolo del Consigliere d’amministrazione è quello di essere animatore sul territorio. Risiedo a Palombaio, sono felicissimo per ciò che è la finalità del PSR. Molte azioni si sono sviluppate nelle frazioni, proprio come in quella in cui risiedo. Nelle frazioni il Gal ha potuto finanziare quattro agriturismi, una masseria sociale, una masseria didattica. Adesso stiamo cercando di metterli in rete, che è la cosa più importante.

Che c’entra tutto questo con il nostro discorso?
Volevo fugare ogni dubbio. Le racconto un episodio. L’avvocato Silos Calò risiede a Roma, ma possiede un casale bellissimo a Palombaio. Aveva saputo che io stavo nel consiglio di amministrazione. Io sono stato nel primo consiglio e nel secondo, forse sono l’unico che poteva risponderti, avendo fatto distinzione tra i due consigli nel primo articolo. Vorrei fare la pratica come agriturismo, mi dice l’avvocato, però quando mi rapporto con le istituzioni ho paura: tangenti ci sono da pagare? Rimasi basito, ma lo pregai di riferirmi nel caso qualcuno avesse avanzato richieste del genere per andare insieme dai carabinieri.

Tra quelle operazioni positive di cui mi parlava, c’è anche la trasformazione dei contratti dei dipendenti? Sono o no passati a part-time i contratti dei dipendenti del Gal?
I dipendenti hanno cambiato contratto a seconda delle regole giuridiche nazionali. Noi abbiamo potuto assumere i nostri dipendenti con il co.co.co. Tutti, compreso il direttore ad incarico fiduciario. Potevamo metterli tutti ad incarico fiduciario, oppure come hanno fatto la stragrande maggioranza dei Gal andare sulla short list e mettere a seconda dell’esigenza in organico. Non critico chi ha scelto le short list, sicuramente si è trovato bene. Quindi noi siamo partiti con l’incarico fiduciario, perché abbiamo costituito questo Gal in una maniera tumultuosa in quanto le amministrazioni in quel periodo tra loro stavano litigando. Non fosse stato per i privati il Gal non sarebbe neppure nato. Da lì a tre mesi sarebbero partiti i primi bandi regionali. Dovevamo creare una struttura, di lì la decisione di prendere un direttore tecnico di fiducia. Il referente di questo incarico fiduciario era il sindaco di Terlizzi dell’epoca. Ci siamo sempre fidati delle pubbliche amministrazioni, anche se quando è stato necessario abbiamo alzato la voce. Dei Nove consiglieri del Gal, tre sono di parte pubblica, sei di parte privata. Quando vedevamo dei retro pensieri o delle forzature noi che non avevamo niente da perdere ci alzavamo dal tavolo.

Ma i contratti? Questi rapporti conflittuali hanno inciso sulle tre sedute andate deserte per l’approvazione del bilancio del 2014 nel Cda?
Sì, perché a rotazione c’è sempre il Comune che vuol capire meglio le cose o per lo meno, nel momento in cui tu Comune mandi un consigliere di amministrazione che si siede al tavolo dei consiglieri di amministrazione, noi auspichiamo che il consigliere ritorni dal sindaco per rapportarsi su tutto. Qualcosa non può andar bene, ma tu consigliere devi venire in consiglio a relazionare per aprire una discussione. Questo non è avvenuto, non lo so per quale logica e tanto meno vado alla ricerca di questa logica, perché per me non è confacente al mio pragmatismo quindi si aspetta l’assemblea per poter calcare la mano, forzare un’ideologia rispetto ad un’altra. Nel momento in cui non c’e chiarezza non andiamo più all’assemblea a fare lite. Noi dobbiamo andare all’assemblea per programmare e parlare di cose serie, di ciò che è avvenuto,  rendicontare i soci sui bilanci e sopratutto parlare del futuro. Alla fine si è raggiunto un accordo, abbiamo fatto l’assemblea normale e ci accingiamo a fare un’assemblea straordinaria con una serie di punti che abbiamo condiviso con le amministrazioni.

Torniamo ai dipendenti…
Noi abbiamo potuto prendere i dipendenti, il direttore con incarico fiduciario perché di là a tre mesi uscivano i bandi. C’era bisogno di qualcuno in cabina di regia che dettasse i tempi. Poi abbiamo fatto i bandi pubblici dove hanno partecipato da un minimo di 11 ad un massimo di 25 persone per ogni figura richiesta. C’era un punteggio iniziale sui titoli e poi c’è stato un colloquio con una busta che sceglieva il candidato e alle domande contenute in questa busta doveva rispondere. Per noi era sufficiente perché siamo una società di diritto privato. Ha presenziato il nostro presidente dell’epoca, perché noi in quella fase abbiamo cambiato tre presidenti. Sono partiti su tutti con i contratti a progetto. Abbiamo assunto con i co.co.co. perché noi in quella fase parlavamo di progetto. Sai benissimo che i co.co.co. hanno una scadenza e abbiamo fatto il determinato con il direttore. La proposta del determinato al direttore l’abbiamo fatta e l’abbiamo fatto determinato fino alla scadenza naturale del Gal, il 31 dicembre 2015. Non all’unanimità, perché io ero all’opposizione in quel caso. Volevo si continuasse a progetto perché era la figura apicale, un professionista che ti fa la fattura e tu lo paghi. Non volevo imbrigliare in una cosa senza bando pubblico.

Sì, ma i dipendenti, gli altri co.co.co che avevate preso?
Gli altri co.co.co. sono diventati determinati per un anno, perché dovevamo capire lo sviluppo della cosa. Nel momento in cui abbiamo capito lo sviluppo, la necessità di proseguire con il Gal essendo diventato una macchina virtuosa, un riferimento sul territorio, avendo creato tavoli incredibili. Noi stiamo ai tavoli con VediPuglia per parlare di reti di cooperazione imprenditoriale. Siamo andati all’estero attraverso i fondi comunitari a creare delle relazioni incredibili…

Che le risulti, nessuno dei consiglieri ha portato con sé, durante questi viaggi pagati dall’Unione Europea, anche persone che nulla avevano a che fare col Gal e che invece sono andati a farsi una vacanza?
A me e ad un altro consigliere è capitato in due occasioni, Arezzo e Parigi, di portare le nostre mogli. Io ho pagato il biglietto e tutti tutti i pranzi di mia moglie e non solo. Spesso non ho nemmeno rendicontato le spese, ma siccome parliamo di briciole. Sono andato a Berlino ultimamente. Il Gal mi ha pagato il biglietto aereo ed albergo, dopo di che io non ho presentato nessuna spesa. L’altro consigliere che ad Arezzo aveva portato… ad ognuno ha pagato il suo, anzi credimi, spesso non abbiamo neanche presentato il rimborso dello scontrino perché ti spiego. C’è una regola bellissima all’interno del Gal, dove le spese di rimborso dei nove consiglieri non possono superare i 7500 euro. Il gettone di presenza è di 30 euro per ogni consiglio di amministrazione. Mediamente facciamo una ventina di consigli l’anno, quindi ogni consigliere prende 600 euro lordi l’anno. Neanche i soldi della benzina ma va bene perché è un ruolo istituzionale il nostro, noi abbiamo combattuto nella fase iniziale del gal contro la becera politica. Qualche sindaco pensava che i consiglieri di amministrazione prendessero 800 euro al mese.

Benissimo, il co.co.co. scade e i dipendenti vengono assunti a tempo determinato, poi?
Li abbiamo presi a tempo determinato come dicevo nel momento in cui eravamo decisi sul proseguimento del nostro Gal. Abbiamo capito, attraverso le perdite, che non potevamo secondo il PSR, secondo la legislazione regionale, creare attività per creare economie positive al Gal. Da lì la domanda alla Regione, alla quale non abbiamo avuto mai risposte, per l’assunzione dei lavoratori. Perché dovevamo dare degli stimoli alla struttura.

Quindi vi siete presi voi la libertà, senza che la Regione abbia risposto, di trasformare i contratti a tempo indeterminato. Se questa era la necessità perché adesso vengono ridotte le ore di lavoro per fare economia?
Abbiamo messo sei persone a lavorare, che sono sei famiglie. Le due figure al primo livello sono state create per gestire lo sportello e quindi prendere introiti e per gestire due misure, le misure che erano gestite fino a quel momento dal direttore. Si rischiava seriamente di perdere i finanziamenti per via degli impegni del direttore, che ultimamente era oberato di responsabilità. Proprio ieri siamo stati a Bari ad una pseudo presentazione dei nuovi programmi fatta da Agrinsieme. C’era l’assessore regionale. Si è potuta avvalorare questa nostra idea. Dovevamo prendere la decisione entro dicembre 2015: licenziare il personale o rimodulare le ore. In questi ultimi mesi abbiamo sviluppato dei procedimenti virtuosi, abbiamo vinto un bando extra Gal, dove abbiamo economie complessive per 150mila euro. Sul personale abbiamo una ricaduta di circa 30mila euro, che è iniziata a fine 2014 e si concluderà ad agosto 2016. Nel frattempo, proprio perché siamo diventati sportelli, ci sono quei 60mila euro a cui facevo riferimento. Abbiamo creato lo sportello quindi abbiamo dei clienti che oggi vengono al Gal e il nostro dipendente fa relazione a seguito di fatture emesse per avere un corrispettivo, perché le tabelle sono quelle tu sai: sui nidi prendi il 5%. Avendo creato questo zoccolo duro di entrate, abbiamo potuto prendere delle decisioni condivise con le pubbliche amministrazioni, che sono quelle del passaggio a tempo indeterminato. Al consiglio di amministrazione il 22 di dicembre è stato approvato l’impegno con il personale per il prossimo trimestre. Abbiamo potuto mettere a budget questo impegno lavorativo di 19.450 euro per il personale che addivengono da economie che dicevo prima fino a marzo.

È stata una scelta un po’ azzardata quella di passare a tempo indeterminato, essendo poi stati costretti a diminuire le ore lavorative?
Dobbiamo dare tranquillità al dipendente, deve poter continuare perché i nostri dipendenti, anche la segretaria è laureata da noi.

Ma 19.400 euro per tre mesi che indeterminato è?
Proprio perché il nostro Gal ha una scadenza con l’indeterminato. Al dipendente glielo posso dire anche oggi, gli devo dare 30 giorni di preavviso perché il nostro dipendente sa di essere stato assunto per un periodo. Senza contate che abbiamo dato loro tranquillità.

Dopo questi tre mesi a 19mila e 400 complessivi da spalmare su tutti che succede?
Dopo questi tre mesi abbiamo il pre sviluppo, che la regione Puglia concede ai Gal che ne fanno richiesta. Ci stanno invitando a metterci insieme, ad accorparci. Si passerà da 25 a 15 Gal verosimilmente.

Quindi qualche Gal morirà o ci sarà qualche fusione?
Ci sarà qualche fusione, che muoia qualche Gal è difficile perché tranne qualche caso sporadico, la maggior parte ha funzionato. Noi abbiamo detto all’assessore, attraverso il nostro presidente dei Gal, la nostra disponibilità, in cambio di controlli, del monitoraggio, perché tu alla Comunità Europea devi rendicontare. Abbiamo aperto nove agriturismi, devi venire a vedere ad un anno come stanno le cose. Il pre sviluppo, dove ogni Gal avrà 100mila euro, anche quelli che non saranno presi avranno a diposizione una certa cifra. A differenza dell’altra volta, dove tutti i Gal hanno fatto copia e incolla dei progetti. In questa occasione ognuno dovrà scegliere fra nove aree tematiche e su queste ognuno presenterà il suo piano, scegliendone tre. L’altra volta abbiamo pagato una società di consulenza 0,5 centesimi per abitante per redigere il piano, circa 35mila euro. Oggi sono i due dipendenti cresciuti di livello a doverli scrivere.

E gli altri dipendenti, ossia quelli che non avete preso, che fine fanno?
I tempi sono certi. A noi è stato detto che la Regione Puglia ha due date improrogabili, impegni presi con la Comunità Europea. Entro maggio deve far uscire le linee guida, ma ieri l’assessore ha detto che non lo può fare a maggio perché non ci sono i tempi affinché si arrivi ad ottobre per chiudere tutto, quindi sicuramente lo farà a marzo e di qui la nostra scelta del primo trimestre. Entro i 90 giorni la Regione Puglia ti deve dire sì o no, a seconda del piano di sviluppo che ti sei fatto. Avevamo preso i dipendenti all’epoca perché avevamo bisogno di tre responsabili di misura perché i progetti esaminati erano tanti. All’epoca non abbiamo fatto la scelta di prendere l’animatore sul territorio perché abbiamo detto che la gente ha bisogno di capire tecnicamente come funziona e noi amministratori siamo i primi animatori sul territorio. A seconda del nostro piano di sviluppo capiremo se tre responsabili di misura sono eccessivi. A quel punto avremo bisogno che l’ultimo arrivato vada via.

Perciò c’è sicurezza fino a marzo?
C’è sicurezza per tutti fino a marzo. C’è necessità in questa fase che uno del consiglio di amministrazione inizi i tavoli di concertazione. Sono stato individuato io come referente. Bisogna capire proprio la rimodulazione numerica dei gal da 25 a 15 da 150mila a 200mila abitanti. In ogni caso successivamente sarà parametrato l’investimento, anche in base al numero di abitanti. Abbiamo abbassato il monte ore in funzione dei soldini che abbiamo e non a caso facendo delle differenziazioni del personale. Ci sono due fasce di ore: 12 e 24 a settimana.

Scusi se insisto, ma adesso avete per la maggioranza capitale sociale pubblico… è così?
È successa anche un’altra cosa. Quando il socio va via e ne subentra una altro siamo costretti a pagare 600 euro di tasse di registro oltre le spese notarili. Siamo convinti dell’opportunità di fare un’unica riunione per fare questa operazione in un’unica soluzione. Chiameremo un notaio, per il quale abbiamo già messo in preventivo una spesa di 4mila euro. Vogliamo far entrare i nuovi soci nella nuova programazione.

Qual è il rapporto coi soci morosi? Li avete almeno contattati?
Solo quest’anno abbiamo mandato la lettera ai soci morosi. Questa programmazione è chiusa con i soldi dei morosi, di quelli che hanno costituito la società. Questo Gal ha avuto un unico e solo contenzioso con il comune di Terlizzi. Contenzioso che ha pesato per circa 25mila euro. L’altra perdita forte è stata quella della causa intentata dal primo presidente del Collegio sindacale all’epoca della costituzione. Non erano chiari gli emolumenti. Il primo presidente del consiglio di amministrazione (però lui non ha agito legalemente) e il primo presidente del collegio, pensavano di recepire un sacco di soldi, quando dopo sei mesi il presidente ha capito che soldi non ne stavano ha dato le dimissioni, invece il presidente del collegio sindacale non ha rinunciato e il Gal ha dovuto comunque pagargi 15mila euro.