Francesco Papappicco e Francesca Mangiatordi proseguono la loro battaglia mediatica contro il Procedimento Disciplinare avviato nei loro confronti dalla Asl. Nel gruppo Facebook #Noiduecimettiamolafaccia il dottor Papappicco ha pubblicato un nuovo post in cui vengono presi in esame altri argomenti addotti nei confronti della dottoressa Mangiatrodi, dopo quelli già analizzati ieri. Questo il post pubblicato oggi:

Continuiamo a passare in rassegna le argomentazioni contenute nell’Avvio di Procedimento disciplinare – contestazione degli addebiti a carico della D.ssa Mangiatordi.

COMMENTO SUGLI ARTICOLI DI GIORNALE PUBBLICATI online SUL QUOTIDIANO ITALIANO – “In premessa si censura il fatto che il giornalista abbia acquisito informazioni riguardanti la funzionalità del Pronto Soccorso, senza preventiva autorizzazione scritta della Direzione Strategica aziendale. Le notizie riportate lasciano dedurre che sia stato creato un canale improprio per cui andrebbero individuati i responsabili, che, a detta dello stesso giornalista, intendono rimanere anonimi; tale indagine non rientra nelle peculiarità e nei compiti di questa Commissione. Si sottolinea però che proprio la dr.ssa Mangiatordi abbia inviato una “lettera aperta” al giornale on line (pubblicata in data 7 marzo 2015) i cui toni appaiono quanto meno discutibili”.

Anche da questo stralcio appare chiaro ed evidente l’indiscriminato intento inquisitorio contro la Mangiatordi: si CENSURA l’attività giornalistica ma non si comprende il nesso che questo abbia con la stessa; si “DEDUCE un canale improprio per cui andrebbero individuati i responsabili…” – anche qui nessun nesso causale; si afferma che “tale INDAGINE NON rientra nelle peculiarità e nei compiti…” della Commissione – e allora di cosa state parlando? cosa state tentando di dimostrare se tutto ciò non attiene alle vostre mansioni e compiti?; si IMPUTA alla Mangiatordi di aver “inviato una lettera aperta” al giornale….i cui toni appaiono quanto meno discutibili” – senza sapere che il pezzo in questione è stato riportato come lettera aperta dal Quotidiano ma stralciata da un post su un social. Anche in questo caso non occorre possedere particolari talenti per commentare affermazioni che si smontano da sole. Pensieri in libertà che nulla riescono a dimostrare, imbastiti su presunzioni, deduzioni, bizantinismi, supposizioni e gratuite illazioni.

COMMENTO SULLA NOTA INVIATA DALLA D.SSA MANGIATORDI
1) Cartella clinica: “…la attuale mancanza di un raccoglitore non rappresenta certamente un elemento che inficia la qualità dell’assistenza”.

Ora, posto che nessuno ha mai pensato di inficiare la qualità dell’assistenza con o senza la presenza di raccoglitori per “i fogli stampati da EDOTTO” (tradotto per i profani – il cartellino di degenza, prestazioni, terapie e dimissione dal PS), ciò non toglie che si possa suggerire di utilizzare accorgimenti per preservare il diritto alla privacy dei pazienti in PS.

2) Ecografo obsoleto: “la Commissione ritiene che il supporto ecografico in PS non possa che essere limitato ad una diagnostica grossolana…..e che gli approfondimenti, anche di tipo ecografico, vengono effettuati dagli specialisti in tempo utile; si sottolinea che debbano essere gli specialisti ad effettuare le prestazioni più approfondite per evitare il rischio di diagnosi inesatte (falsi positivi, ma soprattutto falsi negativi)…”.

Orbene, non mettiamo in dubbio le competenze in materia di diagnostica ecografica dei Commissari; tuttavia se di commenti si tratta, dunque non di sentenze passate in giudicato, ci sembra opportuna qualche chiosa in merito. Non siamo d’accordo sulla grossolaneria attribuibile alla diagnostica di PS; non ci risulta esistano sgrossatori in PS e rifinitori di cesello in reparto. Questo sì, sarebbe offensivo e screditante per un Pronto Soccorso cui fa riferimento la gente quando sta male. Non risponde a realtà che gli “specialisti” siano sempre disponibili “in tempo utile” come si afferma. La diagnostica ecografica non è presente H24 o per le urgenze, tanto è vero che si ricorre ai reperibili o all’effettuazione di indagini TAC. Risponde invece al vero, ma non viene ovviamente menzionato nel procedimento, che la D.ssa Mangiatordi sia allo stato l’UNICO DIRIGENTE MEDICO del PS del Perinei (specialista in Medicina Interna e Cardiologia; in possesso del Corso di Alta Formazione in “Intervento Sanitario nelle grandi Emergenze”; del Corso di Formazione e Addestramento in Ecografia SIUMB), in grado di effettuare diagnostica ecografica, di conseguenza l’unica titolata ad esprimere pareri in merito. La D.ssa Mangiatordi può vantare di aver perfettamente diagnosticato in PS molti casi utilizzando l’ecografia (spesso anche nelle ore notturne evitando di chiamare il reperibile, evitando sprechi di tempo) o di far sottoporre i pazienti più delicati all’esposizione di radiazioni ionizzanti (TAC, RX), riducendo i costi delle prestazioni e assumendosi in prima persona la RESPONSABILITA’ della professione di medico e specialista. Si possono creare per legge doveri imposti da regole universali, ma la responsabilità morale esiste solo in quanto richiesta all’individuo. I doveri tendono a rendere gli uomini simili; la responsabilità invece è ciò che li trasforma in individui, ciò che li distingue.

3) Sala Rossa: “la sala rossa è apparsa alla Commissione perfettamente funzionale…; in merito la Commissione ha valutato che la superficie disponibile è di poco inferiore ai 30 mq (è di circa 26 mq) e ritiene che le indicazioni della comunità scientifica non rappresentino un obbligo di legge; peraltro esiste una seconda sala per la gestione delle emergenze che amplia ulteriormente gli spazi attrezzati in cui assistere pazienti complessi e instabili…

La “notte della bomba” ha dimostrato ben altra condizione. Si sottolinea la metratura della stanza e non i veri problemi: gli attacchi dei gas medicali spostati due giorni dopo quella tragica notte ad esempio. Ma ormai è un mantra che si ripete. Ci si rifà alle leggi o alternativamente, a piacimento, alle linee guida o regolamenti a seconda dell’interesse dell’argomento, oppure si afferma candidamente che le indicazioni della comunità scientifica non rivestendo carattere di vincolo giuridico possono essere tranquillamente non tenute in considerazione.

4) Professionalità e formazione del personale infermieristico: “in linea teorica le affermazioni della D.ssa Mangiatordi sulla formazione sono condivisibili; possono rappresentare un’efficace raccomandazione nei confronti del Direttore dell’UOC (Dr. Dibello), che peraltro, ha dichiarato nella sua lettera del 6 marzo 2015(!) di aver intenzione di mettere in pratica, pienamente, quanto consigliato”.
Meno male!

In tutti i casi menzionati e così lungo tutto il prosieguo del procedimento la coerenza tra il piano semantico e il piano concettuale delle affermazioni si rivela evanescente, e capziosa e inconsistente l’impalcatura accusatoria. Di converso, la concezione “coerentemente” deontologica della morale, avendo posto l’accento sulle procedure piuttosto che sugli effetti e sui motivi, ha ancora una volta cancellato dall’agenda morale la questione del “FAR BENE”, sostituendola con la questione della DISCIPLINA. Lo svuotamento dell’argomento morale a vantaggio del proceduralismo.

Ma qui, purtroppo e per fortuna, i fatti hanno superato da un pezzo, congetture e teoremi accusatori.