Ci eravamo cascati anche noi. Per un solo attimo – per un po’ di comprensibile stanchezza – avevamo creduto anche all’allora gagliarda e promettente assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile: c’è la possibilità di internalizzare il 118. Eravamo sotto elezione. Vedremo come far passare i soccorritori sotto il controllo pubblico, era stato ipotizzato per un pugno di voti in più. Subito dopo, riprese le energie, abbiamo detto che il sistema di emergenza-urgenza sarebbe stato consegnato totalmente nelle mani delle associazioni di volontariato. La profezia si è avverata. Domenico Colasanto, direttore generale della Asl di Bari, con quasi tutti e due i piedi fuori dalla porta, è passato dalle voci di corridoio ai fatti. Con la delibera n. 2091 del 6 novembre 2014, pubblicata poco fa sul sito della Asl di Bari, ha dato il via libera alla consegna delle ultime sette postazioni aziendali baresi (Santerano, Altamura, Gravina, Noci, Alberobello, Putignano e Locorotondo) alle associazioni (ecco il bando). Dall’inizio della nostra inchiesta, due anni fa, abbiamo svelato altarini e svuotato armadi, sollevato coperchi e messo dirigenti alla berlina.

Eppure, in questi due anni, il sistema non è cambiato di una virgola. Al collasso era e al collasso rimane. I soccorritori possono mettersi una volta per tutte l’anima in pace. La loro è una categoria di lavoratori in nero che tali resteranno. Amen. Sono tanto utili, ma costanto molto per le casse della Sanità regionale – seppur risanate, a sentire le dichiarazioni del presidente Vendola. È sintomatico che – qualora dovesse essere confermata la bocciatura – Colasanto riservi come uno dei suoi ultimi atti proprio il bando per l’affidamento delle ultime postazioni pubbliche del 118 ai volontari, che volontari non sono. Un fragoroso scarica barile. Fa pensare perché alle nostre domande non sono mai arrivate risposte. Fa pensare perché, alla luce di quello che abbiamo denunciato, aspettavamo provvedimenti di tutt’altra caratura. Di certo è un passo in avanti verso la reale strategia di gestione della sanità pugliese, sempre meno pubblica. Siamo certi che la notizia farà molto discutere e già iniziamo a ricevere le prime reazioni.