“Nulla è cambiato rispetto a qualche mese fa – dichiara Pugliese – visto che è lo stesso Vendola ad ammettere che Don Verzé sbarcò in Puglia per ereditare la cittadella della carità, tuttora, di conseguenza, in mano a uomini di fiducia dello stesso Don Verzé. Nulla è cambiato rispetto a quando il nucleo di valutazione sconsigliò di perseverare col progetto. Nulla è cambiato, come dimostra la grande speculazione edilizia ancora in atto sui terreni circostanti a quelli individuati per la costruzione del San Raffaele del Mediterraneo, sui quali, nonostante l’impossibilità di costruire per un decennio a causa di un incendio, si ha intenzione di costruire case di lusso e centri commerciali pronti a far fatturare a imprese del settore parecchi milioni di euro. Nulla è cambiato e nulla cambierà se la Regione non farà un dovuto passo indietro, anzi si correrà il rischio di perdere altri 20 anni”.

L’alternativa, secondo il Segretario regionale della UIL, è chiara. “Si proceda a un bando trasparente a livello europeo, individuando nell’Ospedale Nord l’insediamento dove costruire un polo medico e di ricerca all’avanguardia”.

“Per ciò che concerne la situazione ambientale e sanitaria della provincia ionica, l’unica responsabile – conclude Pugliese – è la Regione Puglia, che non ha provveduto al previsto ciclo di bonifiche ed ai processi di disinquinamento, anzi continua ad infierire facendo giungere tonnellate di rifiuti nelle discariche tarantine dalla Campania e da una decina di altre regioni italiane. Così come è responsabilità della Regione se Taranto è la capitale della mobilità passiva, figlia del disastro sanitario compiuto negli ultimi anni. Si punti, dunque, al ciclo integrato della salute in maniera seria, convinta e credibile. Si dia ai cittadini tarantini l’idea di un’istituzione che lavora per migliorare le condizioni di vita nella provincia e non per peggiorarle”.

(Comunicato dell’Ufficio Stampa UIL)