La comunicazione inviata via fax a otto delle associaizoni di volontariato che gestiscono alcune postazioni del 118 nella provincia di Bari è “urgente”, nonostante le “scandalose” automediche siano state a lungo abbandonate in un parcheggio dell’ospedale Fallacara di Triggiano, dove ha sede il Coordinamento del servizio di emergenza urgenza.

La Asl fa sapere che “l’amministrazione ha necessità di rendere operative presso le stesse sedi dove operano le ambulanze, anche il servizio di automedica con l’utilizzo aziendale”. Proprio così. Secondo alcune indiscrezioni 8 delle 13 automediche della vergogna, come sono state ribattezzate, partiranno il primo dicembre e a guidarle, 24 ore su 24, saranno autisti soccorritori (cinque per mezzo) delle associazioni di volontariato Pubblica Assistenza AVPA Castellana Grotte, Misericordia di Corato, Univol Modugno, Sermolfetta, Volontari del Soccorso e Protezione Civile Cellamare, Pubblica Assistenza Emervol Bitetto, Croce Blu Turi, Pubblica Emergenza Radio Sannicandro.

Automediche pubbliche – tra l’altro con l’assicurazione pagata per l’intero anno e messe su strada solo il primo dicembre – autisti privati. Un colpo di reni dei vertici Asl per giustificare l’incauto acquisto delle automediche, riallestite dopo un errore inziale, per un investimento complessivo di circa 300mila euro.

Spreco e azzardo. Gli autisti serviranno per un “periodo massimo di tre mesi” a un costo forfettario mensile di 6.000 euro per ciascuna automedica. Poi? Poi si vedrà. La comunicazione è stata inviata il 24 novembre e, stando ad alcune indiscrezioni, tutte le associazioni avrebbero dato la propria disponibilità – “data l’urgenza” – entro le ore 12 del 26 novembre. Termine ultimo per accettare o lasciare. Una falsa partenza che lascia aperti molti interrogativi. Il medico uscirà con il solo autista soccorritore, oppure gli sarà affiancato l’infermiere? E in quest’ultimo caso l’infermiere sarà tolto dalle ambulanze? Questa cosa non è specificata, ma molti medici e infermieri non sarebbero d’accordo a salire a bordo delle automediche senza garanzie.

Ieri le associazioni avrebbero incontrato il coordinatore del 118 barese, Antonio Dibello, probabilmente per fare il punto sulla situazione, che avrà sicuramente molti strascichi. Nella missiva si fa “riferimento alle convenzioni sottoscritte con le associazioni in indirizzo per l’epletamento del servizio di emergenza santario 118”. La convenzione, però, funziona in un altro modo. Le ambulanze delle postazioni sono di proprietà delle associazioni, non certo pubbliche.

Chiudiamo con una nota di colore, tendente al nero. Nelle ultime tre settimane alcuni ex cuochi Asl, ormai inoperosi e in qualche caso alla vigilia della pensione, hanno sostenuto il corso aziendale b-lsd. Chissà che non ci finiscano anche loro alla guida dell’automedica.