Niente fette di mortadella nella scheda di voto, nessun simbolo fallico o graffito preistorico di alcun genere. Niente Superman, Topo Gigio o Rocco Siffredi. In questa tornata elettorale, il contestatore elettorale è colto.

Via mail è giunta in redazione la foto di questa scheda elettorale per il rinnovo del parlamento europeo, annullata, con su scritto: “Viva il papa re! Semper laudetur Jesus Christus (sempre sia lodato Gesù Cristo, n.d.r.)!”. Effettivamente, il latino proprio non ce l’aspettavamo.

Me evidentemente il 2014 è l’anno degli estremi. Se a Bari abbiamo avuto citazioni colte come voto di protesta, il massimo negativo è stato toccato a Corato, dove un ragazzo incensurato di 27 anni è stato denunciato per danneggiamento aggravato della cosa pubblica e atti contrari alla pubblica decenza, dopo aver imbrattato con escrementi le schede di voto consegnategli, riuscendo a imbucarne una nell’urna.

Se per le europee a Bari, le bianche e le nulle sono state rispettivamente il quarto e il quinto “partito” per numero di consensi – dopo PD, M5S e Forza Italia – e considerando la bassa affluenza alle urne riscontrata quest’anno (54,6% del 2014, contro il 69,6% del 2009) persino in un week end piovoso, il quadro che si delinea è quello di un sostanziale disinteresse se non addirittura di esasperazione dalla politica, se qualcuno che conosce il latino si prende la briga di far annullare la propria scheda con una citazione, o addirittura se ci si prende l’impegno di portarsi nella cabina di voto un po’ di feci.