Un sit-in di protesta della Polizia penitenziaria, con la consegna simbolica delle chiavi delle dieci carceri pugliesi nelle mani del provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Puglia e Basilicata, Giuseppe Martone, si è tenuto questa mattina davanti alla casa circondariale di Bari.

Il provveditore ha assicurato che, in vista delle prossime assunzioni previste a marzo 2022, “rappresenterò che la Puglia possa essere tenuta in considerazione, tenuto conto che i due territori maggiormente penalizzati dai tagli sono stati la Puglia e la Campania con centinaia di uomini in meno, quando sono due territori ad alta evidenzia criminale e mafiosa”.

Nella manifestazione organizzata dal sindacato Sappe, i poliziotti penitenziari lamentano “la grave situazione lavorativa e di sicurezza che attanaglia le carceri pugliesi che sono le più affollate di detenuti della nazione” e, a fronte di questo, risentono di un “ridimensionamento degli organici, ridotti di oltre 600 unità negli ultimi 20 anni”.

In segno di protesta i poliziotti hanno strappato il contratto del lavoro e gli accordi sindacali “poiché violati in ogni loro parte – spiegano – , a partire dagli orari, dai carichi di lavoro, dalla igiene, sicurezza e salubrità, dai riposi e dalle ferie”, costretti a turni di lavoro “fino alle 15 ore al giorno continuative” e “aggressioni quasi quotidiane”.

Il 22 settembre si terrà una analoga manifestazione di protesta, organizzata dal sindacato Osapp, nella quale le chiavi delle dieci carceri pugliesi saranno consegnate simbolica.