Anche a Bari attivisti, associazioni e cittadini sono scesi in piazza ieri, sabato 15 maggio, in largo Giannella sul lungomare, a sostegno della legge Zan, con bandiere, manifesti e cartelloni, in favore della legge che dice “no” all’omofobia.

“Tempo scaduto. Stop alla cultura dell’odio. Sì alla cultura del rispetto”, “L’odio uccide! Sì al DDL Zan. Stop alla omotransfobia”, gli slogan apparsi sui cartelloni.

“Il disegno di legge per la prevenzione e il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità – dicono gli organizzatori – è ancora ostaggio in Parlamento ed è contrastato dalle forze più reazionarie del Paese. Al centro di un feroce ostruzionismo politico, come al solito, ci sono le nostre vite e le nostre esistenze”.

“È importante scendere in piazza, come in questa occasione, e continuare intanto ad agire ciascuno nel suo ruolo” dice l’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico, anche lei in piazza, annunciando che “Bari ha presentano all’Unar qualche giorno fa la richiesta di poter avviare il primo centro anti-discriminazione lgbtq+ grazie alla sinergia tra assessorato al Welfare, Tavolo lgbtqi, le associazioni del territorio e le istituzioni. Solo agendo su più fronti – conclude -, a partire dall’approvazione in Puglia di una legge di contrasto all’omolesbobitransfobia, potremo costruire insieme una città e un paese aperto e inclusivo”.