Vasta operazione della Polizia dalle prime ore dell’alba di oggi, a Bari ed in altre località della provincia, 21 tra esponenti di spicco e gregari del clan “Capriati”, operante nel Borgo Antico ed in altri quartieri cittadini, sono finiti in manette.

In carcere sono finiti:
Filippo Capriati, 47 anni, nato a Bari;
Pietro Capriati, 45enne, nato a Bari;
Paolo Emanuele Anaclerio, 33 anni, nato a Bari,
Michele Arciuli, 38enne, nato a Bari, già detenuto;
Michele Arciuli, 46enne, nato a Bari;
Matteo Borgia, 30enne nato a Bari;
Francesco Colasuonno, 31 anni, già detenuto, nato a Bitonto;
Salvatore D’Alterio, 38enne originario di Napoli detto Sasà;
Gaetano Lorusso, detto Nino la bionda, 51enne barese;
Pasquale Panza, barese di 52 anni;
Giuseppe e Saverio Pappagallo, baresi di 30 e 47 anni, già in carcere;
Carmelo Recchia, 42enne nato a Castellana Grotte.

Agli arresti domiciliari, invece, sono finiti:
Vito Antonio Cotrufo, bitontino di 43 anni;
Giusseppe D’Addabbo, 47 anni di Bari;
Vito Maurelli, 58enne di Modugno;
Nicola Piperis, barese di 43 anni.

Nunzia Loseto, moglie di Gaetano Lorusso, 49 anni di Bari, ha invece l’obbligo di dimora. Obblilgo di dimora con presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria per Giuseppe Grottone, 27enne di Grumo, e Giulio Valente, 36 anni, originario di Bisceglie.

A vario titolo, sono ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso e dall’uso delle armi, porto e detenzione di armi da guerra, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e continuate, associazione per delinquere, aggravata, finalizzata alla perpetrazione di furti.

Le indagini, condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, hanno interessato i componenti del clan Capriati, operante in posizione dominante nei quartieri Murat, Città Vecchia e Carrassi di Bari, oltre che in alcuni comuni del nord barese, diretta dal pregiudicato Filippo Capriati.

Quest’ultimo, avvalendosi di numerosi soggetti tra cui il fratello Pietro, ha organizzato, diretto e preso parte ad un’articolazione per delinquere armata di tipo camorristico mafioso, finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio, la persona, l’ordine e la sicurezza pubblica, l’industria e il commercio oltre che delitti concernenti il traffico e lo spaccio di stupefacenti e le armi, al fine di acquisire la gestione o comunque il controllo di attività economiche nell’area metropolitana di Bari.

Nel corso dell’indagine è emerso che l’organizzazione, con la forza dell’intimidazione, ha acquisito attraverso una società il controllo del servizio di assistenza e viabilità, connesso ai traffici ed alle operazioni portuali, all’interno del porto di Bari; ha imposto l’acquisto di merci a diversi commercianti operanti nel quartiere Carrassi di Bari, oltre che in alcuni comuni limitrofi, e ha imposto ai commercianti delle feste patronali, quale la Sagra per la Festa di San Nicola, l’acquisto di merci; si è rifornita di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da differenti canali di approvvigionamento, in particolare dalla Campania, trafficando cospicue forniture di cocaina, hashish, marijuana ed eroina destinate allo spaccio al dettaglio.

È stata anche individuata un’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di furti che ha portato a compimento numerosi delitti sia nel sud della Puglia, sia in diverse aree della Basilicata, in danno di grosse aziende commerciali. Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché un fucile mitragliatore, un fucile a canne mozze e 10 pistole, oltre a numeroso munizionamento, e recuperata parte della refurtiva.