Disabili in cerca di lavoro, iscritti regolarmente nelle liste a loro dedicate, ma che lo stesso non riescono a trovare occupazione. Sembra “strano”, ma in tempi di assoluta mancanza di lavoro, accade persino che vadano in cerca spacciandosi per normodotati: “Ho dovuto farlo per un semplice motivo – dice Francesco, ovviamente nome di fantasia – perché se le aziende vedono che appartieni a una categoria protetta non possono considerarti una bestia da soma, non possono distruggerti”.

Il calvario per Francesco è iniziato nel 2001, quando gli hanno riscontrato un problema neurologico che inizialmente prevedeva una disabilità del 50%. Ha deciso di iscriversi all’ufficio di collocamento nella categoria disabili ma invano. “Vedi persone passarti avanti – continua Francesco – che si spacciano per disabili, ma in realtà non lo sono. Siamo in un paese dove se sei malato ti paghi le cure e se sei sano hai tutto gratuitamente”. Lamentandosi parecchie volte del cattivo operato dell’ufficio di collocamento, Francesco è stato più volte allontanato dalla sorveglianza.

La passione per le lingue straniere l’ha portato a studiarle e gli ha permesso di poter lavorare nel campo del turismo. Il nostro amico cerca disperatamente lavoro e il suo slogan è: “Io sono produttivo non sono una palla al piede”.