In Puglia trionfa il No. I dati a spoglio ormai terminato lasciano poco spazio all’immaginazione e sanciscono una netta sconfitta del fronte del Sì. Contro la riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi ha votato  il 67,2% dei pugliesi (1.348.573). A favore, invece, solo il 32,8% (659.354).

Il dato politico, specie in Puglia, ha ovviamente un peso specifico particolare. È una sconfitta soprattutto per il sindaco di Bari, Antonio Decaro, alfiere del Sì, mentre è un trionfo per il suo precedessore e adesso presidente della Regione, Michele Emiliano.

L’affluenza è stata del 61,7%, circa 7 punti in meno rispetto alla media nazionale. Alle urne sono andate 2.024.651 persone rispetto agli oltre 3 milioni di aventi diritto. Il Comune dive l’affluenza è stata più alta è Poggiorsini, nel barese, con l’83,7%. Si è votato di meno, invece, a Carpino, in provincia di Foggia: solo il 36,5% degli aventi diritto è andato alle urne.

Il No ha vinto praticamente in tutte le province: il dato più alto nella provincia di Brindisi (69,5%) il più basso, invece, in quella di Foggia (“solo” il 65,4%). Nel barese il No ha vinto con il 68%, nel leccese con il 65% e nella Bat 67,1.

In provincia di Bari, in particolare, il paese dove il No è stato più forte è Cellamare con il 77% seguito da Casamassima e Capurso col 74%. I comuni dove invece il Sì si è fatto sentire di più sono Noci (45%), Putignano (41%) e Ruvo (39%).

Pesante la bocciatura anche nelle città. A Foggia e a Brindisi, entrambe province amministrate dal centrodestra, il No è andato oltre il 71 per cento, una percentuale comunque non distante da quella registrata in una città teoricamente per il Sì, cioè Bari (68%). A Lecce i contrari alla riforma sono stati il 65,5%, a Taranto, dopo le polemiche pre-elettorali sull’Ilva, il 69%. Dato simile ad Andria e a Trani.