Sono 120 milioni i cittadini europei, cioè circa il 40% della popolazione, che vivono in città di media grandezza. Il progetto “European Smart Cities&Communities” nasce proprio con l’intento di premiare alcune di queste città, sulla base di precisi fattori di riferimento.

Le città candidate saranno inserite in una graduatoria stilata sulla base di 6 aree: “economy”, “people”, “governance”, “mobility”, “environment” e “living”, cui saranno attribuiti 74 indicatori e fattori. Una città può definirsi “smart”, cioè “intelligente”, quando la combinazione dei risultati ottenuti nelle sei aree, mostra chiaramente uno sviluppo sostenibile e duraturo nel tempo.

Sono 256 le città europee candidate e ne saranno premiate 70. Le “virtuose” riceveranno un finanziamento totale di 11 miliardi di euro in dieci anni. Bari si candida con un programma di intervento che coinvolge in maniera organica tutte le sei aree previste dal progetto e, in particolare, quella relativa al tema dell’energia.

Il capoluogo pugliese ha infatti aderito al “Patto dei sindaci” che si impegna a ridurre le emissioni di CO2 superando gli obiettivi dell’Ue per il 2020. Il Comune ha pertanto siglato un accordo con Enel che prevede l’utilizzo di fonti rinnovabili, mobilità elettrica ed edilizia sostenibile.

Al momento, Bari risulta essere l’unica città meridionale italiana ad aver accettato la sfida. Attualmente, le città più “smart”, si trovano sparse tra Finlandia Germania e Benelux: si annuncia quindi una competizione agguerrita per il nostro capoluogo.

 

Eva Signorile