Palline di cocaina al posto delle gustose bollicine di cola. L’idea ingegnosa è di un 43enne barese che i carabinieri di Bari hanno beccato e arrestato. È l’ultima frontiera degli spacciatori: l’uomo nascondeva la polvere bianca, pronta a invadere le vie della movida pugliese, all’interno del doppio fondo di bottigliette di “cola” modificate.

I carabinieri da tempo tenevo l’uomo sotto controllo e nel tardo pomeriggio di ieri sono entrati in azione perquisendo la sua abitazione: inizialmente l’uomo è stato collaborativo e ha consegnato spontaneamente un involucro contenente 26 grammi lordi di cocaina, ma quello era solo l’inizio.

Visto l’evidente nervosismo dell’uomo, però, i carabinieri hanno continuato le operazioni di ricerca scoprendo un vero e proprio laboratorio chimico fatto in casa: 71 grammi di cocaina suddivisi in più di 100 dosi già pronte per lo spaccio, una pressa manuale in acciaio utilizzata per la compressione dello stupefacente, un bilancino di precisione e 140 grammi di sostanza polverosa bianca da taglio.

Ciò che ha lasciato esterrefatti i militari è stata l’ingegnoso metodo con la quale le sostanze stupefacenti erano occultate: le dosi erano nascoste in alcune bottiglie modificate di “cola”: nella parte superiore c’era un liquido di colore scuro che simulava la presenza della bevanda mentre nel doppio fondo erano occultate un gran numero di palline di cocaina.

La droga, inoltre, era sigillata con nastro di colore diverso a seconda del peso di ciascuna singola dose: per esempio le dosi (almeno 10) di un grammo erano contrassegnate dal colore bianco, quelle da 0,7 grammi (circa trenta dosi) con il colore rosso e ancora le sessanta dosi da 0,5 grammi erano sigillate con nastro adesivo di colore giallo.

L’uomo, nullafacente ed incensurato, colpevole di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, è stato arrestato e portato nel carcere di Bari.