Oggi, al Tribunale di Bari, si è tenuta l’udienza predibattimentale del processo che vede lo storico e filologo Luciano Canfora imputato per diffamazione aggravata nei confronti della premier Giorgia Meloni. Canfora è stato accolto all’esterno del palazzo di giustizia da una ventina di manifestanti con bandiere, tra cui quella dell’Anpi, che lo hanno applaudito al suo arrivo.

I fatti risalgono all’11 aprile 2022, quando Meloni era parlamentare dell’opposizione e il presidente del Consiglio in carica era Mario Draghi. Durante un intervento presso il liceo scientifico ‘Enrico Fermi’ di Bari, nell’ambito di un incontro sul conflitto russo-ucraino, Canfora ha definito Meloni “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, e “una mentecatta pericolosissima”.

La querela presentata da Meloni ha portato alla richiesta di citazione diretta in giudizio da parte della Procura di Bari nei confronti di Canfora. Quest’ultimo è assistito dall’avvocato Michele Laforgia.

In segno di solidarietà nei confronti di Canfora, circa trenta associazioni e organizzazioni, oltre a duecentocinquanta cittadini e cittadine, hanno firmato un appello. Tra di esse figurano i sei comitati provinciali dell’Anpi pugliese, l’Arci Puglia e Bari-Bat, la Cgil Puglia e Camera del Lavoro metropolitana di Bari, Libera Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, partiti politici e associazioni politico-culturali, nonché le organizzazioni studentesche riunite a livello regionale nella Rete della Conoscenza.