“Vogliamo capire quali sono i tavoli a cui Asl e Policlinico hanno aderito in questi anni e quali insegnamenti abbiano tratto. Un’azienda è fatta dei suoi operai e non solo dei suoi vertici, da umili operai al servizio della salute dei cittadini chiediamo anche noi di capire e crescere in funzione del bene collettivo”. Il segretario generale della Federazione Cisl Medici Puglia, Domenico Martino, interviene sull’adesione di Asl e Policlinico in Confindustria, segnalato nell’ambito del IV Congresso provinciale della Federazione CISL Medici Bari, che si è tenuto lo scorso 6 marzo a Bari.

“La funzione del sindacato non è solo quella di tutelare i lavoratori ma anche quella di pensare costantemente al bene comune per tutti. A maggior ragione quando si parla di salute e di sistema sanitario nazionale. I tagli che in questi anni si sono susseguiti con i diversi governi – ha aggiunto – non hanno fatto altro che spingere sempre più verso l’industrializzazione e privatizzazione della sanità. Chi può permettersi di pagare le cure lo fa in forma privata e chi invece non ne ha la possibilità in questa logica imperante di mercificazione della salute, corre il rischio di entrare in liste di attesa come se fossero i gironi dell’inferno Dantesco”.

“Con la nostra denuncia dell’adesione di Asl Ba e Policlinico a Confindustria da parte di Vincenzo Piccialli, segretario provinciale Cisl Medici Bari, e da Giuseppe Boccuzzi, segretario generale della UST-Bari nell’ambito del IV Congresso provinciale della Federazione CISL Medici Bari – spiega Domenico Martino – vogliamo capire qual è la direzione che la sanità sta prendendo nella nostra regione. Ci fa piacere vedere che anche gli altri interlocutori tra cui la Cgil abbiano riscontrato grazie alla nostra denuncia che qualcosa non va in questo sistema. E ancor più piacere ci fa trovare il Governatore Emiliano sulla nostra posizione e andare anche oltre chiedendo ai due soggetti di lasciare immediatamente Confindustria. Ben vengano le azioni di efficientamento dei servizi offerti e di formazione del personale sanitario tutto anche
attraverso il superamento dei provincialismi, se questi vanno nella direzione di offrire garanzie di cura sempre più complete per la persona».