Ci si augura che questa adesione non sia sintomatica dell’intento di ‘industrializzare’ il sistema delle relazioni sindacali e della salute pubblica”. Vincenzo Piccialli, fresco di rielezione alla carica di segretario provinciale della Cisl Medici, commenta così la notizia che ha destato l’attenzione di tutti i presenti al congresso, l’adesione della Asl di Bari all’associazione Confindustria Bari e Bat.

Noi – ha aggiunto Piccialli – crediamo nella centralità del rapporto medico-paziente e dunque nell’idea che il sistema sanitario sia un’azienda che abbia come obiettivo primario il benessere dell’uomo”. In seguito alla delibera 1752 dell’8 ottobre 2015, l’azienda sanitaria locale ha versato oltre 21mila euro di soldi pubblici nelle casse dell’associazione portavoce degli interessi dell’industria.

Quale può essere – si chiede Francesco Boccuzzi, segretario provinciale confederale della Cisl – la valenza di questa iscrizione? Nella nostra Regione abbiamo già un supporto tecnico alle aziende sanitarie locali, che è l’Ares. A questa si aggiunge l’iscrizione della Asl e del Policlinico alla Fiaso, la Federazione Italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Vorremmo capire le motivazioni che hanno portato a questa iscrizione e a questo impiego di soldi pubblici”.