Nel bel mezzo di un match di Under17 femminile nel foggiano, il custode, su richiesta del sindaco, entra in campo e sospende la gara per motivi spiegati poi proprio dal primo cittadino. La partita Foggia calcio U17-Nitor Brindisi U17 di ieri, 16 aprile, ore 11, allo stadio comunale Michele D’Achille a Troia, in Capitanata, è stata interrotta per una mancata autorizzazione. Il sindaco Leonardo Cavalieri ha spiegato in un post Facebook quanto accaduto e ne ha dato una sua versione, lasciando perplessi coloro che erano presenti proprio al match.

Il post del sindaco di Troia

Non sono uscito pazzo. Voglio fare chiarezza su quanto accaduto stamane al campo sportivo “Michele D’Achille” di Troia. La partita che si stava giocando “non era stata autorizzata”. Non è una questione economica, o comunque non solo, è soprattutto una questione di legittimità e responsabilità. In caso di incidente a rispondere sarebbe stato il Comune di Troia nella persona del sindaco, poiché il campo è di proprietà del Comune di Troia. La questione investe la società a cui fa capo la squadra femminile di calcio Foggia 1920 U17 sia sotto l’aspetto legale sia sotto l’aspetto etico e sportivo. Il calcio, lo sport in generale, è crescita atletica e straordinario momento di educazione sociale, e il rispetto delle regole è alla base di ogni disciplina sportiva. A rimetterci, in questa vicenda, sono state le calciatrici delle due squadre alle quali porgo le scuse per quanto accaduto. Il campo sportivo di Troia sarà aperto, sempre, a chi rispetterà le regole“.
A saltare ai nostri occhi, un commento che mette in discussione alcune parole scritte dal sindaco Cavalieri e che mette alla luce una problematica, purtroppo, frequente nei campi durante partite di categorie minori. Nel post si lamenta l’assenza di Forze dell’Ordine e ambulanze che, invece, dovrebbero garantire la sicurezza anche nel corso di partite meno blasonate. Di seguito il commento dell’utente che, probabilmente, segue spesso il Foggia calcio femminile U17 e non solo.