Michele Camporese non teme l’emergenza. Sabato pomeriggio, nella sfida contro il Latina, potrebbe soffrire la solitudine di essere l’unico vero centrale difensivo schierato da Davide Nicola. Ma nonostante la giovane età, il ragazzo sembra avere già le spalle larghe.

«Non ho mai giocato centrale di una difesa a tre – specifica Camporese – ma se il mister dovesse chiedermelo, giocherei anche in porta. Nessun problema, nessuna paura e nessuna pressione dettata da responsabilità particolari. Unico difensore di ruolo? Stringeremo i denti. Nel caso, farei del mio meglio per guidare i miei compagni. Siamo dei professionisti, adattarsi ad un ruolo diverso fa parte del gioco».

L’anno scorso Camporese giocava nel Cesena, mancato avversario del Bari nella finalissima per la serie A. Quella che i biancorossi non disputarono proprio per “colpa” del Latina. «A me è andata bene – sorride il difensore – affrontare il Bari sarebbe stato sicuramente più difficile. Personalmente, sarà una partita come le altre. Ma ho capito che l’ambiente non ha dimenticato quella delusione. Dopo quella cavalcata meravigliosa, normale rimanere con l’amaro in bocca. Adesso il contesto è diverso. È una sfida salvezza, dovremo fare punti».

Il rapporto fra squadra e tifosi non sembra più essere idilliaco come ad inizio stagione. «Fossi stato un tifoso del Bari, sarei stato poco contento anche io – chiude Camporese – cercheremo di recuperare il tempo perduto. I fischi a Caputo? È un giocatore fondamentale, uno dei migliori attaccanti della categoria. Per fortuna, gioca in squadra con me».