Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ma stavolta il detto non vale. Per Francesca Bottalico, assessora al Welfare del Comune di Bari, tra il dire e il fare, c’è tanto impegno, volontà e solidarietà autentica. Un esempio concreto è il bando per 200 posti letto a beneficio di italiani e stranieri che sono in totale indigenza, o nuclei familiari che non riescono a pagare il fitto e sono già a rischio sfratto. Una novità assoluta per il Comune di Bari, che viene avviata in via sperimentale da oggi giovedì 26 novembre.

“Con questo bando – ha dichiarato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico stamane in conferenza stampa – intendiamo iniziare ad allargare e diversificare l’offerta di servizi e strutture rivolti a soggetti singoli e famiglie in situazione di estrema fragilità sociale ed economica. L’obiettivo è quello di rispondere all’emergenza impellente di situazioni molto complesse e di povertà estrema ma anche di iniziare a sperimentare forme di accoglienza diffusa e in piccoli gruppi, al fine di favorire setting e condizioni più attente ai bisogni dei singoli, capaci di promuovere percorsi di inclusione e legami sociali significativi tra chi accoglie e chi è accolto. Una forma – ha aggiunto Bottalico – che si aggiunge alla sperimentazione di altre iniziative, come l’accoglienza in famiglia del programma ‘Essere comunità’, la realizzazione di empori sociali, la creazione di una rete cittadina stabile di realtà pubbliche e private e un programma più generale diretto a potenziare il sistema dei servizi rivolti a tutte le povertà emergenti”.

“Ho accolto con grande piacere questa iniziativa – ha detto il consigliere metropolitano con delega al Patrimonio Vito Lacoppola – in quanto si tratta di un tema molto delicato e sensibile che tocca una larga fascia della popolazione. La Città metropolitana di Bari ha convocato per la settimana prossima un tavolo di concertazione proprio per verificare quali immobili di proprietà dell’ente possano essere utili per l’accoglienza notturna. Stiamo già facendo una ricognizione delle strutture nella nostra disponibilità per valutare quali siano utilizzabili e quali debbano essere dismesse. Da parte nostra c’è la massima collaborazione”.

Chi può partecipare al bando? Le imprese sociali, gli organismi della cooperazione, le cooperative sociali, le associazioni e gli enti di promozione sociale, le fondazioni, gli enti di patronato, gli enti religiosi o ecclesiastici, le organizzazioni di volontariato e ogni altro soggetto senza scopo di lucro individuato come tale dalla normativa nazionale. Il Comune, con modalità “a sportello”, procederà a convenzionarsi con tutti gli enti che faranno domanda, purché dotati dei requisiti previsti.

Il fabbisogno stimato si aggira intorno a 200 posti letto e l’invio presso le strutture convenzionate avverrà su segnalazione del servizio sociale comunale (o, in caso di emergenza, dal PIS) secondo l’ordine di inserimento nell’elenco. Le strutture individuate, dotate di servizi igienici e docce in numero adeguato agli ospiti, dovranno essere aperte almeno dalle ore 20.00 alle ore 7.30, con accesso consentito agli ospiti fino alle ore 22.00.

Agli utenti dovrà essere garantita la possibilità di lasciare i propri bagagli ed effetti personali durante la notte in armadi con chiave o depositi protetti. Ad ogni ospite dovrà essere inoltre fornita la prima colazione.
Presso le strutture dovranno operare un coordinatore con esperienza di almeno un anno documentabile nella gestione di strutture di accoglienza, che garantisca la propria presenza in giorni prestabiliti e comunicati al Comune, un operatore sociale ogni 20 utenti nonché personale addetto alla custodia e pulizia degli ambienti. L’amministrazione comunale potrà assicurare la presenza periodica di psicologi, mediatori linguistici e culturali ed altre figure professionali.

A fronte delle prestazioni rese il Comune corrisponderà una quota giornaliera pro-capite di 10 euro (IVA esente ai sensi dell’art.10 del DPR n.633 del 26.10.1972 e smi), direttamente alla struttura. Il termine ultimo per presentare la domanda è il 15 dicembre, data in cui sarà redatto il primo elenco. Sarà comunque possibile presentare le candidature fino al 30 gennaio 2016: le domande ritenute ammissibili integreranno l’elenco iniziale. Le strutture che risponderanno all’avviso dovranno essere pronte a fornire l’accoglienza già a partire dal 16 dicembre.