Dopo il focolaio di zanzare positive alla Febbre del Nilo trovato a Barletta e il primo caso al Policlinico Riuniti di Foggia arrivano già i primi provvedimenti per contrastare la diffusione del “West Nile virus”. Il sindaco di Barletta Cosimo Cannito ha diramato un’ordinanza che predispone “trattamenti più intensi contro le larve e pulizia dei tombini“.

Nella nota del Comune si legge che “viene ordinato alla Bar.S.A – su esplicita richiesta del Servizio Sanitario pubblico – di effettuare urgentemente continui trattamenti larvicidi, rispetto a quelli già previsti, e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche operando su tutte le caditoie, i tombini, le bocche di lupo e fontane”. “I proprietari di aree, presso le quali vi sono sistemi di raccolta delle acque meteoriche, dovranno evitare l’abbandono di contenitori di qualsiasi natura nei quali possa depositarsi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea – continua la nota -. Ai proprietari, inoltre, viene chiesto di trattare l’acqua dei tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche presenti negli spazi di proprietà privata utilizzando prodotti larvicidi o, in alternativa, di procedere alla chiusura degli stessi. I conduttori di orti sono tenuti a privilegiare l’annaffiatura diretta con pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare dopo l’uso; a disporre contenitori e altri materiali in modo tale da evitare la formazione di depositi d’acqua in caso di pioggia; a chiudere con coperchi a tenuta o con rete zanzariera fissata e ben tesa gli eventuali serbatoi d’acqua”.

“I proprietari di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali – è evidenziato nell’ordinanza – dovranno adottare tutte le misure necessarie per evitare che nei materiali si formino depositi d’acqua e assicurare che i materiali stoccati all’aperto siano oggetto di trattamento di disinfestazione dei potenziali focolai larvali da effettuarsi entro 5 giorni da ogni evento piovoso. I responsabili di cantieri, infine, sono tenuti a scongiurare i depositi d’acqua in bidoni o altri contenitori e sistemare i materiali necessari all’attività soprattutto in caso di sospensione dell’attività del cantiere”.

Intanto l’Asl di Foggia ha comunicato di aver attuato tutte le procedure in materia di attività di sorveglianza, a seguito del riscontro di positività al virus della Febbre del Nilo in un 42enne ricoverato nel reparto di malattie infettive del Riuniti. Il direttore del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria foggiana, Giovanni Iannucci, ha affermato che “per la prevenzione dei virus trasmessi da zanzare la comunicazione del rischio, la formazione, l’informazione e l’educazione alla salute rivestono un ruolo determinante per ottenere la collaborazione della popolazione; a tal fine è essenziale eliminare tutti i focolai ambientali che possono essere rimossi, come oggetti presenti nei giardini che possono costituire piccole raccolte temporanee di acqua; soggiornare il più possibile in ambienti protetti da zanzariere e provvisti di diffusori di insetticidi ad uso domestico”.

L’Asl ha specificato come ci sia la necessità di “proteggere soprattutto gli anziani, le persone debilitate e le persone in condizione di vulnerabilità, per le quali la sintomatologia può essere più grave attraverso l’uso di repellenti cutanei”. “La situazione è costantemente monitorata – ha sottolineato il direttore generale della Asl, Antonio Nigri – messa in atto e monitoraggio delle misure dettagliatamente previste nel piano di emergenza regionale sono la nostra priorità. In Italia e in Europa si è assistito nell’ultimo decennio all’aumento della segnalazione di casi importati e autoctoni di alcune arbovirosi molto diffuse nel mondo, tra cui la Febbre del Nilo. Questo incremento dei casi importati e autoctoni è correlato ai cambiamenti climatici, alla globalizzazione, all’aumento dei viaggi a scopo turistico e professionale verso molte zone del mondo, che hanno causato l’importazione e la riproduzione nel nostro territorio di nuove specie di vettori provenienti da altri Paesi”.