Le elezioni comunali a Bari sono sempre più vicine. Il centrodestra, come lo stesso senatore Filippo Melchiorre ha affermato, sarà in prima linea. Nel mese di giugno 2024 i baresi dovranno eleggere il primo cittadino che prenderà il posto di Antonio Decaro, arrivato ormai alla fine del suo secondo mandato e per questo non più candidabile. Il senatore Melchiorre, esponente di Fratelli d’Italia, consigliere comunale a Palazzo di Città e a Palazzo Madama, ha detto che il centrodestra si sta impegnando a mettere in campo una coalizione che permetta di vincere le prossime elezioni.
Nelle scorse settimane vi era stato un primo confronto fra gli esponenti di Fdi, Lega, Fi, Udc, Noi Con l’Italia, Nuovo Partito Socialista e varie civiche, un primo passo per dare vita a questa coalizione. Il senatore ha spiegato, inoltre, che nelle prossime settimane ci saranno altri incontri, con lo scopo di trovare una classe dirigente da candidare in Comune. Le ipotesi interne ai partiti per l’individuazione di questa figura sono diverse: si pensa addirittura di cercare nella popolazione qualcuno che sia in grado di mettere d’accordo tutte le parti della coalizione. Lo stesso Melchiorre sembrerebbe tra le figure papabili per una candidatura.
“Come è accaduto negli ultimi 30 anni, ci metto e continuerò a metterci la mia faccia. Su questo non ci sono dubbi. La mia priorità resta quella di seguire da vicino la città di Bari, come sempre. Il centrosinistra non ha trovato un erede su Bari – ha spiegato il senatore a BariToday -. Decaro è un uomo solo al comando e un giorno dice una cosa e poi il contrario. Riteniamo che il duopolio pugliese guidato da lui e da Michele Emiliano sia ormai in frantumi. Nel Pd, ad esempio, avvertiamo molta litigiosità e non si capisce ancora chi potranno candidare alle prossime consultazioni dove, crediamo, vi sarà un forte vento a nostro favore, legato anche alle Elezioni Europee”. Il senatore, infine, ha concluso spiegando che “un cambiamento su Bari, dopo 20 anni di centrosinistra, sia ormai fisiologico“, fiducioso che il centrodestra, se vincesse queste elezioni, sarebbe in grado di rimediare alle “tante cose non fatte”.