“Il Pd del Municipio 4 è nell’anarchia totale, ma non c’è nessun dissenso con Decaro”. Giovanni Brancale spiega così le sue dimissioni da capogruppo del Partito Democratico nell’ex circoscrizione di Carbonara smentendo le voci di una rottura col partito che si erano diffuse all’indomani della decisione sua e del collega Vito Antonio Menolascina.

Una scelta, quella di Brancale, che da alcuni è stata erroneamente interpretata come dimissioni dal Pd: “Io mi sono dimesso dal gruppo consiliare del Municipio 4 – sottolinea Brancale – ma rimango nel Partito Democratico di cui sono onorato di avere la tessera e continuerò ad appoggiare il presidente Acquaviva”.

“Non c’è nessun disegno politico come hanno voluto far intendere altri giornali. Non esiste nessuna correlazione fra le mie dimissioni e quelle del mio omologo del quartiere San Paolo (Rino Poliseno, anche lui ormai ex capogruppo Pd, ndr) non conosco nemmeno le sue motivazioni. È stata solo una coincidenza”.

E allora perché queste dimissioni? “Il Pd a livello del Municipio non esiste più – tuona Brancale – e la maggioranza di centrosinistra del Municipio 4 ha bisogno di una scossa”. Una situazione di malcontento che si trascina da mesi, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la questione del campo sportivo di Carbonara.

“Noi abbiamo fatto una proposta per trovare una soluzione sia dal punto di vista sportivo, sia per la rifunzionalità di quell’area che secondo noi deve diventare un parco e anche un parcheggio. L’emendamento dai noi presentato, e concordato in precedenza, è stato però votato contro dal presidente della commissione Lavori Pubblici (anche lui del Pd). Un altro collega era invece assente”.

Ma Giovanni Brancale insieme all’altro collega dimissionario Menolascina non intendono fermarsi e adesso chiedono l’azzeramento di tutti gli incarichi dei loro colleghi di partito: “Non c’è più accordo politico. Anche il presidente ai Lavori Pubblici, il presidente a Cultura e Sport e il vicepresidente devono lasciare le loro mansioni”.

In molti hanno subito pensato a una manovra politica in vista delle future elezioni: “Non è così, non si tratta di un pretesto. Ad oggi on c’è nessun disegno politico – sottolinea Brancale – se poi le cose cambieranno non avremo nulla da nascondere. I problemi riguardano il Municipio 4, non c’è dissenso con Decaro”.