Il PUG di Bari.

Non si può fare urbanistica sui giornali. È necessario applicare le regole esistenti e non quelle di un piano regolatore non ancora approvato o noto ai cittadini“. Questo il deciso monito indirizzato al sindaco Antonio Decaro da Domenico Di Paola, consigliere comunale di Impegno Civile per Bari.

Proprio sul nuovo PUG – prosegue Di Paola – emerge un’inerzia inaccettabile da parte di questa Amministrazione. Non sorprende, d’altronde, leggere nella verifica delle linee programmatiche inviata recentemente dal Sindaco, che poco o nulla è stato fatto per mettere a punto ed approvare questo importante documento di pianificazione del futuro della Città“.

Da oltre un anno – conclude l’ingegnere – in numerosi question time ho sollevato la questione del PUG senza che questo abbia sortito alcun effetto, nonostante fosse anche un punto fondamentale del programma elettorale e di governo del Sindaco”.

A Di Paola fa eco la consigliera del centrodestra Irma Melini: “La trasformazione di questa città“, scrive in una nota, “ovvero la sua espansione tra terreni edificabili e aree verdi, non è supportata da nessun atto certo, ma passa – ahinoi – dalla fantasia dell’Assessore all’urbanistica, Carla Tedesco e dal silenzio del Sindaco di Bari“.

Qualsiasi sia l’idea dell’assessore sul futuro della nostra città“, prosegue, “ella ha il dovere di confrontarsi con il Consiglio comunale per l’approvazione definitiva del nuovo PUG. Se non ha la forza politica di portare in Aula Dalfino il PUG, ha quanto meno il dovere di mediare con i cittadini che subiscono la sua azione. È gravissimo, infatti, che a distanza di quasi tre anni dal suo insediamento, sia consentito all’assessore all’Urbanistica di incidere sul futuro dei cittadini Baresi senza avere concluso legittimamente l’iter di approvazione del nuovo piano urbanistico generale, la cui redazione è stata affidata nel 2012“.

I casi delle lottizzazioni bloccate a Catino e a Loseto – prosegue – sono solo una goccia nel mare dei tanti privati bloccati proprio dalla mancanza del nuovo PUG, ovvero dal riferimento a sue ipotetiche bozze utili solo alla non applicazione del Piano regolatore Quaroni, che è ancora vigente. Di fatto, si stanno comprimendo i diritti dei singoli senza che vi sia l’atto che legittimerebbe tale scelleratezza. Chiederò per questo all’Anac se è legittimo che non siano pubblicate e rese note le bozze di PUG, che hanno determinato le delibere di giunta colpevoli dell’azzeramento delle lottizzazioni, invalidando in qualche caso ben 23 anni di procedure per l’ottenimento delle autorizzazioni a costruire, nonché gravando enormemente sulle tasche di quei cittadini che hanno investito ogni singolo risparmio per costruirsi quella casa. Ed ecco il torto maggiore alla nostra città: la Tedesco si è negata al dialogo e alla mediazione con le migliaia di famiglie danneggiate dalla volontà di una singola persona, che opera in nome e per conto dell’Amministrazione, nel silenzio del Sindaco”.

Si legge nelle dichiarazioni a mezzo stampa dell’assessore Tedesco – conclude Melini – che ella provvederà a soluzioni alternative, dimenticando però che anche quando si parla di ‘perequazione’ occorre che la compensazione o ristoro al danneggiato debba avvenire prima di qualsivoglia comprensione del suo diritto ed in maniera trasparente, anche perché diversamente aumenta solo il contenzioso avverso il Comune di Bari“.