Il consiglio metropolitano di Bari, guidato dal sindaco Antonio Decaro, ha approvato nella seduta odierna il rendiconto di gestione 2014, l’ultimo che richiama l’attività della Provincia di Bari, divenuta dal 1 gennaio 2015 Città Metropolitana. Il nuovo Ente, come previsto dalla legge n. 56 del 2014, è subentrato in tutti i rapporti attivi e passivi dell’ex Provincia nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e del Patto di stabilità interno.

«La Città Metropolitana – ha spiegato nella sua relazione Alfonso Pisicchio, consigliere delegato al Bilancio e Programmazione economica – rischia però di non riuscire ad espletare le sue funzioni fondamentali e ad erogare i servizi essenziali ai cittadini a causa dei progressivi tagli previsti da parte del Governo che si sono tradotti, dapprima, nell’azzeramento dei trasferimenti e, successivamente, in continui contributi dovuti alle casse dello Stato. Di qui il nostro appello al Governo stesso affinché sia data alla Città Metropolitana la possibilità di raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di crescita che si è posta in qualità di Istituzione di area vasta».

In particolare, per il triennio 2015 – 2017, la Città Metropolitana dovrà versare al Governo centrale circa 39 milioni per il 2015, oltre 53 milioni per il 2016 e 68 milioni per il 2017.

Al 31 dicembre 2014 il saldo di cassa della Città metropolitana di Bari ammonta a oltre 206 milioni di euro con un avanzo di amministrazione pari ad oltre 158 milioni. Nel provvedimento odierno si evidenzia, inoltre, che sono stati rispettati gli obiettivi del Patto di stabilità interno, il limite spesa del personale e tutti i limiti di spesa soggetti a riduzione ai sensi di legge.

Il Consiglio ha anche approvato, all’unanimità, su relazione del consigliere delegato al lavoro, Giuseppe Valenzano, il nuovo schema dell’atto di intesa con la Regione Puglia per il potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’utilizzo di operatori della formazione professionale per attività di accoglienza, informazione, orientamento ed incrocio domanda – offerta. Tali costi sono a carico del PO Puglia FSE 2007 – 2013 “Asse II – Occupabilità”.