Decine di elezioni di ogni tipo alle spalle. Negli anni fior fior di candidati se lo sono conteso pur di riuscire a piazzarsi in pole position a Bari. Una questione di prestigio. Conosce tutti i trucchi e le strategie per accaparrare voti. Lo ha fatto per candidati del centrodestra e del centrosinistra. Quest’anno, nonostante le richieste non mancassero, anche un fuoriclasse come lui – politicante di vecchio stampo, abbastanza conosciuto da dare del tu a tutti – ha scelto di tirarsi indietro. La bagarre sulla compravendita di voti finita sul tavolo dei magistrati, tra lettere, querele, accuse e difese, ha scombussolato i piani di molti.

Perché ha deciso di starsene buono a questo giro?
Nn c’è un motivo vero e proprio. Mi sono semplicemente stufato. Quest’anno, poi, ho notato che le attenzioni dei media e dei magistrati sono troppe. Il reclutamento deve essere fatto lontano dal clamore e invece adesso siamo tutti al centro dell’attenzione.

Cosa c’entrano i partiti?
Niente, assolutamente niente. Sono iniziative dei singoli candidati, seppure è ovvio che tutti sappiano.

Li chiamano rappresentanti di lista…
Quelli sono un’altra cosa. Io mi riferisco alla compravendita di voti e alle regionali il mercato è molto fiorente. Il mio cavallo la scorsa tornata ce l’ha fatta con questo meccanismo.

Come funziona?
A Bari ci sono 360 sezioni. Provi a moltiplicarle per cinque, il numero di voti per ciascuna di esse: fa 1800 voti solo nella città di Bari.

E quanto costa questo giochetto?
Appena 36.000 euro. Praticamente 100 euro per ciascuno dei referenti, che a loro volta devono garantire 5 voti per ciascuna sezione. Ovviamente c’è il mio prezzo, che può variare.

Come recluta i suoi rappresentanti? E quali sono le persone più indicate?
Il sistema è davvero molto semplice. Innanzitutto i 360 devono essere persone che votano nella sezione che andranno a coprire. Coprire? Sì. Ognuno di loro, oltre il suo voto, deve assicurare almeno altri 4 voti. Cinque in tutto. Se ne salta anche uno solo va tutto all’aria.

Fino ad ora ha mai preso picche?
Mai. La scelta della persona giusta è determinante. Bisogna reclutare persone motivate e affamate. Il bisogno di soldi li rende più determinati e attenti a far votare la persona giusta.

Si paga in anticipo?
Mai. Un grande errore. Il calcolo dei voti è scientifico e non puoi permetterti di fare figuracce col candidato. La notte degli scrutini, man mano che arrivano i risultati, ci accertiamo che in quella sezione ci siano i voti comprati e a quel punto avviene il pagamento, in contanti e ovviamente a nero.

Può ancora cambiare idea se dovessero farle una proposta interessante?
Ormai è troppo tardi. Ci si muove almeno un mese prima del voto, in alcuni casi, anche prima. Naturalmente non sono l’unico e qualcuno sta lavorando alacremente da un pezzo. In compenso anche qualche cavallo di razza ha rinunciato a causa del clamore mediatico. Avete rovinato la festa a molti.