Lo scorso maggio, mentre a Bari impazzava la campagna elettorale per le Comunali, io ero in Giappone. Passeggiando per Kyoto, mi ritrovai davanti a un largo pannello rimovibile, montato su assi di legno (rimovibili anch’esse), su cui campeggiavano sorridenti e perfettamente allineate le facce di uomini e donne, in bell’ordine, come figurine su un album di calciatori. Atzuko, la mia guida, mi spiegava che quelli erano manifesti elettorali. «Perché – chiedendomi – a Bari non li avete così?»

Atzuko-san, come spiegarti il concetto di affissione elettorale per i politici baresi, e italiani più in generale? Più che stupito, io ero meravigliato dall’ordine, la precisione geometrica con cui quei manifesti erano stati affissi. Tutti allineati, ognuno nel suo riquadro, perfettamente equidistanti da quelli che li circondavano, e non uno su un muro, un palo, un posto qualsiasi della città che non fosse quello deputato all’affissione elettorale.

A quel punto ho chiesto alla mia guida se le multe per affissione abusiva a Kyoto fossero salate e lei, sgranando gli occhi, come se un bimbo le avesse appena chiesto che sapore ha il giallo, mi ha risposto divertita: «Non ci sono multe per l’affissione abusiva: semplicemente non vengono attaccati da altre parti. Se un candidato sporcasse la città che vuole governare con un manifesto, arrecherebbe un grande disonore a se stesso e al partito. Verrebbe subito cacciato».

Tra pochi giorni entreremo nel mese di par condicio, il periodo di tempo che precede le elezioni regionali. Il 30 aprile la campagna elettorale si farà più serrata e in passato Bari ne ha visti di manifesti disonorevoli. Tra santini adesivi e affissione selvaggia, le scorse tornate elettorali hanno mostrato uno dei lati peggiori, sicuramente tra i più ipocriti della politica.

A questo punto, non rimane che lanciare un appello a tutti i candidati in corsa per le regionali 2015, dalla Presidenza al Consiglio: Non ricadete nel pessimo vizio dell’affissione selvaggia. Non fatelo per evitare le multe, non fatelo per una questione ambientale (che pure sarebbe sacrosanta), fatelo per l’onore: come potremmo mai credere che, una volta eletti, operereste per il bene della Regione se per essere eletti violereste la legge e la decenza?