regionali

Il prefetto di Bari, Antonio Nunziante, sarà capolista di una delle due liste che Michele Emiliano sta approntando per la prossima competizione elettorale regionale. Oltre a quella del PD per la quale ha annunciato, dopo la figuraccia del voto segreto che ha affossato la parità di genere, che collocherà solo donne al primo posto.

Il Centrosinistra si sta prefigurando come una coalizione composita e abbastanza variegata, con un PD massiccio a fare da polo aggregatore, che controlla almeno due liste “personali” che hanno anche la funzione di raccogliere, da un lato le new entry della politica come il prefetto Nunziante a Bari e Mario Pendinelli a Lecce, dall’altro le anime vaganti dei purgatori politici: come Alfonsino Pisicchio che ormai da mesi è uno sfrattato politico in cerca di refugium peccatorum. La nuova legge elettorale, si sa, sembra fatta apposta per uccidere i piccoli partiti, per cui aggregare e aggregarsi è la parola d’ordine. La Puglia, insomma, ripropone il tema del bipolarismo in politica che sembrava, dopo l’exploit dei cinque stelle di qualche anno fa, ormai morto e sepolto. Insieme al Pd si schierano i centristi di Realtà Italia, Centro Democratico e UDC , sulla cui adesione alla coalizione pro Emiliano si avevano notizie sin dai tempi delle primarie regionali.

Il Blocco centrista, che si presenterà con unico simbolo e unica lista, ripropone a livello regionale la presenza discreta ma continua delle tradizioni democristiane e riformiste moderate con lo sguardo però volto sempre a sinistra di cui Bruni Tabacci è il massimo rappresentante nazionale. Un’altra forza che sta dimostrando grandi capacità di aggregazione, unite alla necessità di non “tradire” l’identità primigenia.

Il PD, almeno in provincia di Bari, sta preparando una lista di grossi calibri come Gianni Giannini, Assessore uscente, Marco Lacarra, ex assessore della Giunta Emiliano, Mario Loizzo, già assessore ai Trasporti della prima giunta Vendola, Pasquale di Rella, attuale presidente del Consiglio Comunale di Bari, già da tempo approdato nel più tranquillo porto piddino.

Sul fronte opposto, Francesco Schittulli è riuscito a imporsi come candidato unico del Centrodestra, riuscendo a bypassare l’ostilità di Berlusconi prima e l’indecisione a tutto di Raffaele Fitto poi. E adesso, avendo tirato le fila di una coalizione ancora più agguerrita dalle successive debacle nazionali, si presenta come un osso duro per Michele Emiliano.  Schittulli avrà ovviamente la sua lista (o anche più di una, non è ancora chiaro), con Forza Italia sotto la sferza del Commissario Vitali (che sta spopolando le fila dei fittiani promettendo a tutti un posto in Parlamento per le prossime politiche), il Nuovo Centro Destra che ha risolto i suoi problemi di coabitazione con i berlusconiani, abbandonando ogni tentazione di seguire l’UDC sull’altra sponda del fiume, con l’incognita della lega di Salvini, che non si sa che numeri possa fare in Puglia, e dei Fratelli d’Italia.

Fuori da queste coalizioni non c’è storia: Cinque stelle hanno già pronta una lista, sia pur non ufficiale. Sel non ha ancora deciso se presentarsi con il suo simbolo o con quello del candidato presidente Dario Stefano.

Con la nuova legge elettorale e le soglie di sbarramento da sherpa himalayano, i giochi sembrano fatti, davvero, per tutti. anche per chi non riuscirà a giocare nemmeno un minuto della “partita” regionale.