Stiamo parlando di palcoscenici calcati da grandi nomi dello spettacolo come Gino Paoli, Montesano, Quartetto Cetra, e apprezzati da importanti firme come Moravia, Maraini, Moscati e Garrone.
Eppure una legge mina il loro futuro.
I teatri, secondo il Decreto Ministeriale del 16 febbraio del 1982, sono “attività soggette” a rischio d’incendio che “in caso di accertata carenza di requisiti e di presupposti per l’esercizio delle attività” possono essere chiusi dal Comando. A spiegarci la loro situazione, oggi, Dante Marmone e Tiziana Schiavarelli, fondatori del Teatro dell’Anonima G.R.

Ci sono delle differenze da sottolineare tra le due strutture e le due entità artistiche:
l’Anonima G.R. è nata nel 1974 come Compagnia mentre il Teatro dell’Anonima è stato fondato nel 1990. Farei anche delle distinzioni che altrimenti accomunano le due realtà in modo erroneo. Il Teatro Purgatorio ha ospitato diversi nomi dello spettacolo che avete citato, mentre l’Anonima G.R. ha ricevuto recensioni e apprezzamenti per i suoi lavori, dalle più importanti firme del giornalismo italiano.

TECNICISMI

Tranne nel caso in cui “l’interessato provveda a conformare alla normativa antincendio e ai criteri tecnici di prevenzione incendi la struttura entro un termine di 45 giorni”.
Bene, la mia prima domanda è la seguente: può bastare “all’interessato” poco più di un mese per sopperire a questa mancanza e mettere a norma il suo edificio?

Per quanto ci riguarda, sin dall’apertura nel 1990, abbiamo predisposto il Teatro dell’Anonima seguendo, prima su tutte, la normativa antincendio, utilizzando quindi solo materiali ignifughi (poltrone, sipario e quant’altro), installando idranti, estintori, uscite di sicurezza con indicazioni per le vie di fuga. Inoltre i responsabili del Teatro dell’Anonima hanno frequentato un corso presso i vigili del fuoco con relativo rilascio di attestato.

La legge dice ancora che “il titolare delle attività soggette deve inviare al Comando la richiesta di rinnovo periodico di conformità antincendio ogni 5 anni, tramite una dichiarazione attestante l’assenza di variazioni alle condizioni di sicurezza antincendio corredata dalla documentazione prevista”.
È stato fatto? I termini e i tempi di scadenza erano a vostra conoscenza?

Certamente, non avremmo potuto gestire una struttura aperta al pubblico senza essere addirittura a conoscenza di queste norme. Tutto è stato rispettato e attuato alla perfezione e ci è sempre stata rilasciata la licenza dai vigili del fuoco.
Ancora. “I responsabili delle attività soggette possono richiedere al Comando l’esame preliminare della fattibilità dei progetti di particolare complessità, ai fini del rilascio del nulla osta di fattibilità”. Lo sapevate?

Ovviamente sì. Il problema nasce dalle nuove normative che giustamente impongono cambi strutturali al Teatro quali bagni per i disabili, ed eliminazione di ogni minima barriera architettonica. Nonché l’installazione di un allarme vocale in più lingue. Tutto ciò comporta delle spese cospicue alle quali, in questo momento di particolare crisi economica, non siamo in grado di affrontare.

IL VOSTRO FUTURO

Il Sindaco ha preso a cuore la situazione. Vi ha dato garanzie?

Il Sindaco si è reso molto disponibile a prendere con noi altre soluzioni.

Quali speranze ci sono perché il teatro riapra? Vi state adoperando per raccogliere fondi o cercare un modo per evitare la chiusura definitiva?

Non abbiamo molte speranze che il Teatro dell’Anonima possa riaprire.

Per continuare a vedere i vostri spettacoli dove dobbiamo recarci?

Ne stiamo discutendo con alcuni Teatri baresi che si sono dimostrati pronti ad accoglierci. Al momento però non abbiamo delle certezze. Inoltre, come ogni anno, rappresenteremo i nostri spettacoli nei vari Teatri in Puglia e nella altre regioni italiane.

Noi fruitori, fan, spettatori o semplici cittadini consapevoli dell’importanza che la cultura ha in una società, possiamo essere d’aiuto?

Potete sostenerci seguendo i nostri spettacoli ovunque li rappresenteremo.

7 giugno 2013

Mariangela Deliso