Il terzo appuntamento della stagione sinfonica organizzato dalla Fondazione Petruzzelli ha riservato delle belle sorprese musicali: vario e coerente il programma che ha visto intrecciarsi alcuni dei massimi capolavori da loro composti, sotto la modernissima ed essenziale direzione di Tonino Battista e l’interpretazione di Orchestra e Coro della Fondazione, assieme allo splendido ensemble vocale Vox Altera. Un ‘menu’ pasquale per la presenza di composizioni dallo spiccato accento religioso e meditativo, ma anche suggestioni di puro barocco e orizzonti metafisici post-moderni: è in sintesi quello che è stato di una serata cominciata con l’Actus Tragicus Bwv 106 di Bach, una delle prime incursioni del genio di Eisenach nel genere sacro che diventerà ossatura portante del suo sterminato repertorio:  l’Actus contiene diversi brani tratti da salmi e dalle Sacre Scritture, assemblati e strutturalmente snelli, ben interpretati da cantanti, coro e orchestra. Quindi ‘Orient e Occident’ di Pärt, affascinante commistione di atmosfere russe ed europee, a simboleggiare l’Estonia, terra di confine tra lo spiritualismo protestante e quello ortodosso, in un misto di essenzialità e profondità, rappresentate, nell’opera, da una intensa melodia di archi, con un canto efficacemente espressivo, trascinante. La serata vira ancora verso la Germania, per una delle composizioni più apprezzate di Bach, la Suite n°3 in re maggiore per Orchestra Bwv 1068, divertissement sublime ed elegante, bouquet di fresche e magnifiche fragranze musicali di nota memoria, tra cui la celeberrima Aria sulla quarta corda, da noi conosciuta per essere la storica sigla del Quark di Piero Angela. In conclusione il sorprendente, meditativo e catartico Miserere di Pärt, senza archi, ma con percussioni, campanelli, bassi elettrici e uno splendido synth di organo, a rimarcare un’attuale esigenza di spiritualità, attraverso la sempre efficace chiave del viaggio in musica.

28 marzo 2013

Nico Andrisani