Prosegue il serrato confronto per definire i termini di attuazione del piano di reindustrializzazione sottoscritto nel 2013 per scongiurare la chiusura dello stabilimento barese della Bridgstone. Ieri a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si è tenuto fino a notte fonda un incontro non facile durante il quale le parti si sono confrontate per capire su quali basi impostare il lavoro di riduzione dei costi di fabbrica.

“Sarebbe opportuno – chiarisce il Segretario Generale della Cgil di Bari, Pino Gesmundo – che le istituzioni locali e quindi Comune di Bari e Regione Puglia, prima del 23 luglio, data in cui è stata fissata la prossima riunione al Ministero, ascoltino le ragioni dei lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali in modo da costruire una linea condivisa al tavolo. Dobbiamo salvaguardare i circa 700 lavoratori occupati, i loro salari e lottare per il mantenimento dell’azienda sul territorio. Le istituzioni che hanno sempre avuto un importante ruolo nella gestione di queste vertenze, devono dare il loro contributo”.

“Intendiamo mantenere gli impegni sottoscritti nel 2013 – dichiara Giuseppe Altamura, Segretario Generale della Filctem Cgil Bari – ma oltre a ritenere che quel piano dopo due anni vada attualizzato, chiediamo garanzie per lo stabilimento che vadano oltre il 2016. Infatti uno dei punti chiave della trattativa è proprio la richiesta sindacale di un impegno aziendale almeno triennale sul mantenimento e lo sviluppo del sito barese, a fronte dei sacrifici a cui sono sottoposti i dipendenti: impegno sul quale l’azienda non ha ancora dato sufficienti garanzie”.

Durante l’incontro al Ministero i lavoratori hanno indossato delle magliette riportanti l’articolo 36 della Costituzione italiana, che prevede il diritto a una retribuzione dignitosa.