Di seguito pubblichiamo la lettera dei lavoratori precari dell’Università Aldo Moro di Bari al Rettore Antonio Uricchio. A seguito di una riassegnazione di risosre, inizialmente promesse per il rinnovo dei contratti ma reindirizzate alle economie di bilancio, i dipendenti chiedono chiarezza sul loro futuro e una programmazione concreta per il riassorbimento dei precari.

Caro Magnifico Rettore,
con grande rammarico e indignazione abbiamo appreso che “a cuor leggero” e con quel “cinismo” e quella “cattiveria” che da sempre contraddistinguono l’opelato di questo c.d.a., è stato deliberato che le risorse disponibili sul cap. 101200 a seguito dell’assunzione di n. 4 stabilizzandi, invece di essere utilizzate, come più volte promessoci, per il rinnovo dei contratti ai precari che sono ancora “fuori” servizio, sono state dirottate nelle economie di bilancio.
Inoltre, con altrettanta indignazione, abbiamo appreso che è stato deliberato il rinnovo di un comandato utilizzando parte dei fondi della Scuola di Medicina che avrebbero potuto, invece, essere utilizzati per il rinnovo dei contratti dei, a lei “cari”, precari; è emerso anche che, lo stesso comandato, trovandosi in scadenza dei tre anni previsti per legge per usufruire deil’istituto del comando, a quanto pare, sarà ben presto un trasferito dall’Università di Foggia presso la nostra Università, quindi fruitore dei tanto contesi Punti Organico dell’Università di Bari, deludendo ancora una volta l’aspettativa di tanti idonei in graduatorie a tempo indeterminato già ben noti a codesta Amministrazione in quanto precari pluriennali con contratti a tempo determinato.
Caro Magnifico, Le vorremmo ricordare che il principio democratico dovrebbe essere la parte fondante del comune agire; che la docenza è solo “una” delle componente di questa Università insieme al personale t.a. e agli studenti quindi siamo qui a chiederle, una volte per tutte, chiarezza sulla sua posizione riguardo al futuro dei lavoratori precari che nella maggior parte dei casi hanno come sola ed unica fonte di sostentamento lo stipendio dell’Università vogliamo che adesso alle parole corrispondano i fatti… chiediamo che i colleghi precari riprendano tutti servizio, perché e da ipocriti sottovalutarne la necessità, in considerazione dell’aggravio dei procedimenti burocratici-amministrativi per le evoluzioni normative avute in campo universitario, aggravio percepito ancor più in vista della messa in quiescenza, negli ultimi anni, di un numero copioso di dipendenti tecnici amministrativi che ha portato alla riduzione di personale necessario per poter ottemperare alle funzioni di competenza dei vari settori di questa Amministrazione.
Sintomatico di questo quadro “drammatico” sono le innumerevoli procedure di mobilità interna avviate negli ultimi anni e che non sempre hanno avuto un buon riscontro, facendo, anzi, quasi pensare a delle battaglie di ruba-mazzetto tra i Dirigenti…
Conseguentemente, chiediamo una programmazione concreta per il graduale assorbimento della forza lavoro precaria che da molti anni ha prestato servizio in codesta Amministrazione acquisendo professionalità e competenze rasentando nella maggior parte dei casi una unicità del servizio prestato fondamentale per l’università di Bari.

Ed è pertutto quanto esposto che siamo qui a dirle che non certamente subiremo passivamente le vostre scelte ma siamo pronti a mettere in atto qualsiasi azione al fine di far valere i nostri diritti.
I precari “delusi, ingannati e molto arrabbiati”