Non essendoci il ballottaggio, come per esempio esiste in Toscana, siamo certi di poter annunciare la vittoria di Michele Emiliano. Sarà lui il nuovo presidente della Regione Puglia. Seguirà all’odiato Nichi Vendola, con il quale ha dovuto riappacificarsi più volte dopo averci litigato, per evitare che i suoi virgulti crescesseroo con il complesso della coalizione. Certo, bisognerà capire le percentuali degli schieramenti, ma siamo altrettanto certi che Michelone potrà fare un po’ come gli pare, esattamente com’è stato per Renzi, che non lo saluta quando passa da Bari per andare a servire e riverire Marchionne a Melfi.

Il presidente del Pd ha annunciato di voler tenere per sè la delega alla Sanità. Un buon inizio perché è su questo terreno che si gioca la faccia, persa da Vendola per aver annunciato ciò che non ha saputo mantenere se non per i conti. Francesco Schittulli, più per orgoglio che per convinzione, ha fatto la corsa zoppo e adesso dovrà leccarsi le ferite.

Non ci sono numeri, ma sensazioni, le stesse che hanno in molti. Nell’incertezza del momento chi gongola è Antonella Laricchia, candidata presidente e candidata consigliera. Circostanza che ha fatto veniere decine e decine di mal di pancia. Sta di fatto che la legge elettorale pugliese, che a nostro avviso dovrebbe prevedere il ballottaggio, non l’ha scritta lei e nemmeno i 5 Stelle. Una domanda, però, nasce spontanea: nel caso dovesse entrare in Consiglio dalla finestra con le preferenze e dovesse essere anche seconda come presidente, ci va comunque e solo lei in Consiglio regionale, oppure il terzo classificato? Schittulli o Poli Bortone? Poco importa. Sarà comuqnue un’anatra zoppa, pasto prelibato per il presidente Emiliano.