Quando per vincere una gara si ricorre al massimo ribasso, e si fanno prezzacci incredibili e a nessuno viene in mente di verificare come si possa fornire, per esempio, pane a caserme, ospedali, scuole, mense di carità ecc, senza dichiarare bancarotta dopo un mese, a qualcuno dovrebbe venire in mente di capire come ciò sia possibile.

E quando i Nas sequestrano un panificio dove l’igiene e la sicurezza alimentare sono solo una facciata e la fogna cola sulle teglie e gli insetti passeggiano indisturbati fino a restare chiusi nelle buste dei panini, e poi scopri che quel panificio serviva caserme, cliniche e forse scuole e forse asili, non direttamente ma attraverso uno dei giganti del catering europeo, la Ladisa spa di Bari, necessariamente ti vengono i brividi e ti chiedi: ma chi ha controllato che quella porcheria non finisse nello stomaco di bambini, vecchi, malati, o comunque esseri umani?

Se lo sta chiedendo la consigliera Comunale di opposizione Desirée Digeronimo, che sta preparando un’interrogazione al sindaco Antonio Decaro, niente affatto soddisfatta delle assicurazioni frettolosamente diramate tramite ufficio stampa dall’assessora al ramo, Paola Romano.

“Non so come facciano a rassicurare così la popolazione” ci ha dichiarato Digeronimo “non mi risulta abbiano avviato alcuna indagine approfondita, e forse nemmeno un primo controllo accurato. L’assessora parla al futuro, ma qui si tratta di agire immediatamente”.

Digeronimo ha intenzione di chiedere a Decaro come intende assicurarsi intanto che Ladisa Spa non abbia mai avuto forniture dal panificio “almeno per quel che riguarda il catering per le strutture direttamente dipendenti dal Comune, come le scuole, per esempio” e in generale di capire come funziona la catena dei controlli che vada al di là di una visione di carte o timbri. “Sappiamo che la Ladisa spa ha i massimi livelli di certificazione europea” dice Desiréè “ma la Ladisa è mai andata a vedere cosa succedeva da Di Serio? Possibile che uno decida di comprare della roba delicata come il pane fresco solo in base al prezzo” è una domanda che ogni genitore si fa a Bari da quando è accaduto il sequestro a Carbonara, a quanto pare.

“Il Comune ha i Vigili Urbani” continua la Consigliera” che potrebbero benissimo verificare le condizioni igienico-sanitarie di chiunque fornisca beni al Comune, direttamente o con la mediazione dei grandi catering come la Ladisa spa, come accade per esempio nei mercati rionali. In ogni caso bisogna attrezzarsi perchè cose simili non possano accadere mai più.  Mi dedicherò a questo durante il prossimo Consiglio Comunale (il 9 ottobre, n.d.r.). Insomma alla Ladisa s.p.a. adesso ci pensa Desirée.