foto di repertorio

“Siamo carne da macello, nonostante il nostro impegno sia a favore della gente. Meritiamo rispetto e anche qualche tutela in più”.

È la denuncia di un autista soccorritore 118 aggredito a Foggia qualche sera fa con una testata durante il suo servizio. “Eravamo intervenuti in seconda battuta per soccorrere le persone rimaste ferite in un incidente stradale frontale, tecnicamente un codice rosso – racconta l’uomo ai microfoni di Foggia Today -. Appena siamo arrivati sul posto, in ausilio ad un’altra ambulanza, avevo notato subito che l’aria era tesa: c’era molta gente in strada, chi urlava, chi riprendeva la scena con il cellulare. Un uomo, in particolare, ostruiva il passaggio del mezzo, insultava e sputava”.

“Siamo abituati a scene così, ti insultano se l’ambulanza non arriva nell’immediato oppure ti minacciano a muso duro se il mezzo arriva nei tempi – continua -.  Sono episodi a cui cerchiamo di non dare peso per concentrarci sull’intervento, ma diventa difficile quando dalle parole si passa ai fatti e, oltre ai feriti, ti ritrovi a dover soccorrere anche il collega di turno. Mentre stavamo assistendo uno dei feriti, una giovane donna, quello stesso uomo, forse ubriaco, mi raggiunge e mi colpisce con una testata in pieno viso”.

Nonostante il duro colpo, l’operatore sanitario, assieme ai suoi colleghi, è riuscito a portare al termine l’operazione, pur rimediato una ferita aperta sul labbro. “L’aggressore è stato allontanato, poi è sopraggiunta anche la Polizia – spiega -. Successivamente ho saputo che si trattava della stessa persona che, secondo una prima ricostruzione, avrebbe provocato l’incidente”.

“Lavorare nell’emergenza non è semplice – conclude -. Il nostro lavoro è soccorrere la gente, andare in aiuto di chi ha bisogno. Questo lavoro non si fa per lo stipendio, ci mettiamo il cuore. E meritiamo rispetto. Invece ci sentiamo come carne da macello’ E’ così difficile capire che il nostro intervento può influire sulla vita delle persone? Se ci insultate, danneggiate le ambulanze o aggredite operatori e medici state danneggiando chi in quel momento ha bisogno di noi e l’intera comunità”.