Il suo nome è l’acronimo di “Thomas A. Swift’s electronic rifle” (fucile elettronico di Thomas A. Swift) perché il suo ideatore era un appassionato del personaggio di fantasia Tom Swift, ma il Taser, la pistola elettrica ideata da Jack Cover nel 1969, poco ha a che fare con la finzione anche se spesso è vista nei film polizieschi.

Il prefetto Vittorio Rizzi, capo della direzione anticrimine, ha firmato lo scorso 20 Marzo l’autorizzazione a dotare la polizia di 6 città, tra cui Brindisi, di quest’arma. Il modello fornito è l’X2 dell’Axon che permette una doppia scarica: la prima di avvertimento non invasiva, con all’occorenza una seconda scarica ad alto voltaggio ma basso amperaggio; un elettrodo viene “sparato” verso la persona ad una distanza massima di 7 metri e, una volta attaccato ai vestiti oppure addosso, la scarica crea una momentanea paralisi senza lesionare organi interni e creare danni.

Dovrebbe essere l’oggetto sostituto del manganello in uno studio iniziato nel 2014.
Per controllare l’operato dei poliziotti che lo utilizzeranno, sulla divisa verrà applicata una speciale telecamera in alta risoluzione e con visione notturna. Il dispositivo si attiverà soltanto nel momento in cui verrà tolta la sicura al Taser.

Al momento il progetto oltre a Brindisi, prevede l’impiegno nelle città di Caserta, Catania, Milano, Padova e Reggio Emilia; lo scopo è quello di evitare l’uso del manganello ma anche delle tradizionali armi da fuoco in un protocollo di divesa e non di offesa, adottato da parecchi anni in America dove questo dissuasore ha sostituito le normali pistole in carceri e tribunali, dove la possibilità di essere requisite da malintenzionati ed alta, aumentando i casi di resa di chi poteva esserne colto.

Non mancano indubbiamente le critiche ed i proclami contro la sua pericolosità, nati da precedenti decessi a seguito della elettrocuzione; ecco perchè questo modello, da una nota disponibile via internet sul sito dell’Axon, ha un’emissione “intelligente” che eroga la giusta quantita di corrente senza bisogno di scariche supplementari, rilevando e fermandosi nel momento in cui la scarica diventa letale.