Sono trecento i volontari che il comitato provinciale di Roma della Croce Rossa Italiana, quello in mano a Flavio Ronzi per intenderci, schiererà in piazza per il giorno di apertura della Porta Santa in occasione del Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco. I soliti grandiosi numeri annunciati con enfasi mentre sullo sfondo un mondo, creato con il lavoro di migliaia di persone, si dissolve. Nella grande e modernissima centrale operativa denominata Sala di Gestione, infatti, l’occhio e il cuore dell’apparato di sicurezza predisposto dal Governo in sinergia con la Prefettura di Roma e il dipartimento della Protezione Civile, non ci sarà la postazione da sempre riservata all’associazione di volontariato più grande d’Italia. Ci sarà, invece, ATAC, l’azienda degli autobus di Roma.

Un confronto che non regge, non per sminuire l’ATAC ma per rendere evidente il crollo, nella considerazione degli attori principali della sicurezza a livello nazionale, che la Cri ha avuto con questa ultima gestione. Secondo il comunicato stampa della Prefettura di Roma “la Sala Gestione Giubileo – presentata ieri alla stampa dal Prefetto di Roma, Franco Gabrielli e dal Commissario Straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca – affiancherà le Sale operative dei diversi soggetti presenti nel territorio capitolino, coordinandosi con le stesse grazie all’integrazione degli strumenti comunicativi”.

È stato proprio lo stesso Prefetto di Roma Gabrielli, quello che ha per anni diretto la Protezione Civile nazionale, lo stesso che sa bene come, secondo la legge istitutiva del Dipartimento, la Croce Rossa Italiana sia considerata un attore principale a livello nazionale essendo definita quale “struttura operativa di protezione civile” al pari di altre, ad estrometterla. È infatti l’articolo 11 della legge 225 che individua come strutture operative del Servizio nazionale: il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco quale componente fondamentale della Protezione civile, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo Forestale dello Stato, la comunità scientifica, la Croce Rossa Italiana, le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, le Organizzazioni di volontariato, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico – Cnsas-Cai.

Nella Sala Gestione, però, la Croce Rossa non c’è e non ci sarà, segno di un’epoca tramontata. Segno che la nuova governance è attenta ad essere protagonista su altri fronti, fa documentari, fa serate ma lascia il palcoscenico dell’assistenza alla popolazione ad altri attori. Intanto Flavio Ronzi racconta ai lavoratori precari che hanno perso l’impiego, che presto saranno riassunti, anche se non hanno percepito gli ultimi due mesi di stipendio. Lui continua, come molti di voi del resto, a chiamarla privatizzazione.