Dopo un avvio di successo con la mostra dedicata ad Umberto Kühtz (11 maggio – 3 giugno) e il primo appuntamento della rassegna “Sussurra luce” (29 giugno), continua la programmazione di Spazio Murat.

Giovedì 13 Luglio, alle 18.00 Spazio Murat inaugura Tails, una mostra personale di Valentina Vetturi. Con una pratica che oscilla tra performance, scultura, testo, suono e nuovi media, Vetturi presenta un nuovo lavoro site specific concepito per lo Spazio Murat.  Il progetto, a cura di Silvia Franceschini e prodotto da Spazio Murat, approccia il tema dell’infrastruttura della rete e il suo impatto ambientale.

Acronimo di The Amnesic Incognito Live System la mostra prende il nome dal software Tails che cancella qualsiasi traccia dell’uso che facciamo dei nostri computer. Il titolo suggerisce “un’esplorazione della materia oscura dell’immateriale”: una definizione coniata dal giornalista francese Guillame Pitron nella sua analisi dell’inquinamento digitale e della “cartografia di viaggio” dei nostri like.

Tails invita il pubblico ad una esperienza immersiva: l’opera sarà accessibile a sette visitatori per volta, sarà un percorso all’interno di una scultura generata a partire da un’immagine prodotta da un sistema di intelligenza artificiale. Il visitatore è invitato a sostare e ascoltare i suoni al suo interno, Spazio Murat si trasforma così in un paesaggio performativo e sensoriale che si nutre delle tracce che lasciamo nelle nostre interazioni quotidiane.

Venerdì 14 luglio, inoltre, alle ore 18:00, Valentina Vetturi dialogherà con la curatrice Franceschini su come le riflessioni sul mondo digitale e sulla memoria che l’artista porta avanti da alcuni anni abbiano trovato forma attraverso l’uso della cartapesta e del suono in un “paesaggio perfomativo”.

In mostra un groviglio di tubi ricostruisce in scala 1:2000 i cavi che attraversano i mari del pianeta. All’inizio del 2023 la stima dei cavi sottomarini che utilizzano la tecnologia a fibre ottiche al fine di alimentare il sistema di connessioni virtuali è di circa 552 per una lunghezza complessiva di 1.4 milioni di chilometri. Spesso percepiti come un sistema invisibile e immateriale, i cavi riaffiorano nello spazio espositivo per ricordarci dell’inquinamento materiale e immateriale delle reti di comunicazione globali.

Il tema delle memorie digitali e della digitalizzazione delle nostre vite che Vetturi esplora dal 2015 emerge qui attraverso l’uso della cartapesta, un materiale protagonista della tradizione locale, alle cui proprietà di trasformazione l’artista aveva già dedicato un lavoro video nel 2020 intitolato “La carta ricorda”. La cartapesta è infatti dotata della particolare qualità di prendere una forma la cui memoria sparisce una volta immersa nell’acqua.

Tails, come scrive Vetturi, «si nutre di movimenti di pensiero contrapposti: l’infrastruttura che permette la creazione di memorie numeriche permanenti dialoga con la fragile temporaneità della memoria della cartapesta. Al contempo, l’immaterialità delle esperienze digitali viene tradotta in un’esperienza materiale, che svela un’architettura occulta di grandi dimensioni. E così, le connessioni che scolpiscono quotidianamente la nostra vita sono tradotte in un paesaggio sensoriale in cui la cartapesta dialoga con il suono, lo spazio espositivo e le persone che lo attraversano. Tails evoca il mare come connettore delle nostre vite digitalizzate, un ecosistema permeato (impregnato) da reti di telecomunicazione».

La mostra inaugura il 13 Luglio dalle 18 alle 20.30, sono previsti ingressi scaglionati ogni 15 minuti per sette persone.

Il 14 luglio alle 18 una conversazione tra la curatrice e l’artista sarà un’ulteriore occasione per visitare la mostra in loro compagnia con ingressi scaglionati.

ORARI Tails sarà aperta sino al 27 agosto dal martedì al sabato dalle ore 10 alle 20 (ingresso 2 euro).  In programma anche aperture straordinarie estive di domenica dalle ore 11 alle ore 19, 16-23-30 luglio e 6-20-27 agosto.

Tails di Valentina Vetturi è una produzione di Spazio Murat. Tails è stata sviluppata in collaborazione con Officina Chiodo Fisso per la scultura in cartapesta e con Roberto Matarrese per il paesaggio sonoro.